Ero appena arrivato a Roma con la mia famiglia americana, mia moglie e Liv Liberty appena nata. Ed era l’undici settembre del 2001. La CNN come ogni emittente aveva tutte le telecamere puntate sulla prima delle due Twin Towers che bruciava dopo essere stata penetrata da un aereo di linea pieno di passeggeri consapevoli di morire, pilotato da un jihadista affiliato ad al-Qaeda che aveva preso lezioni di volo disertando quelle sull’atterraggio che non gli servivano. Mai si era visto un attentatore suicida pronto a morire e far morire in una palla di fuoco a 3000 gradi. Mi telefonò da New York il padre di mia moglie: “Stai guardando?”. Tutto il mondo stava guardando. In quel momento il secondo aereo entrava con una palla di fuoco nella seconda torre.
Non c’era più alcun dubbio. Era un doppio attacco terroristico che per la prima volta comprendeva il suicidio dei falsi piloti. La
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