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3 miliardi per compensare il rincaro materiali: cosa sapere sulla misura – Immobiliare.it

Il decreto Aiuti è stato approvato dal Consiglio dei Ministri, un pacchetto che prevede una serie di misure e mette sul piatto 7 miliardi di euro di benefici a sostegno di famiglie e imprese, per spingere i consumi e le attività economiche.

Non c’è solo il bonus una tantum da 200 euro sulle retribuzioni e sulle pensioni fino a 35mila euro lordi. Il caro-vita e l’inflazione crescente hanno, per esempio, fatto salire il costo dei materiali da utilizzare sui cantieri di edilizia, rischiando di bloccare il settore e le opere in corso. Per questo problema, il governo Draghi ha messo in conto 3 miliardi destinati alle compensazioni che andranno a coprire questi rincari da materiali da costruzione e dell’energia nei lavori pubblici. Una misura che eviterà di bloccare le opere in corso, che erano state approvate con preventivi in linea con il contesto precedente a quello che si è presentato successivamente, quando i prezzi hanno cominciato a salire.

Gli occhi sono puntati sugli interventi del Pnrr (Piano nazionale ripresa resilienza) e alle opere commissariate, cui saranno destinati 700 milioni. Poi ci sono altri 770 milioni per opere diverse da quelle del Pnrr. Per tutto l’anno 2022 è stato trovato l’accordo anche per destinare 1,5 miliardi all’aggiornamento dei prezzari dei materiali che serviranno a realizzare opere ancora da avviare. Uno stanziamento, quest’ultimo, messo in bilancio anche per gli anni dal 2023 al 2026, in previsione di nuovi futuri rincari.

Come accedere al Fondo per la compensazione

Il decreto Aiuti punta anche alla sburocratizzazione delle pratiche, perciò si prevede più velocità nell’accesso al Fondo per la compensazione dell’aumento dei prezzi dei materiali da costruzione. Il Mims (Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile) aveva già dato le direttive su questo punto, dividendo in parti uguali la dotazione del Fondo tra grandi, piccole e medie imprese. Il termine di scadenza per accedere al Fondo viene abbassato da 60 a 45 giorni: entro questo tempo, le Stazioni Appaltanti che ricevono in dote l’appalto delle opere da realizzare dovranno inviare la richiesta di accesso al Fondo.

Le imprese potranno accedere al Fondo solo quando avranno terminato le proprie risorse accantonate per imprevisti o le risorse disponibili.

Per compensare l’aumento dei consumi energetici che pesa sui cantieri, il governo ha incrementato la tassa sugli extra-profitti realizzati dalle grandi aziende energetiche che sale dal 10% al 25%.

di Nicola Teofilo

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