La chiusura operata dal Decreto Cessioni (D.L. n. 11/2023), se
applicata alla lettera, produce una sorta di effetto retroattivo
sui benefici derivanti dall’acquisto di case antisismiche, in
quanto va ad interessare non solo le compravendite che verranno
effettuate dopo la sua entrata in vigore (16 febbraio 2023), ma
anche quelle avviate mediante contratti preliminari firmati nei
giorni precedenti e, per qualche motivo, non registrati.
La legge concede infatti trenta giorni per registrare gli atti,
sia quelli siglati presso un notaio sia quelli, più frequenti,
gestiti tra privati.
Delle problematiche procedurali connesse ai contratti
preliminari sottoscritti prima del 16 febbraio e registrati dopo,
ne abbiamo già parlato in
precedenti articoli.
Le soluzioni a disposizione dei costruttori (e di conseguenza
degli acquirenti) per bypassare questo ennesimo ostacolo, che di
colpo ha vietato lo “sconto” operato dal costruttore, non sono
molte.
In primis l’impresa può rinunciare ad “offrire” il
sisma-acquisti ai propri
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