Negli ultimi giorni il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) è stato messo sotto la lente di ingrandimento e il governo di Giorgia Meloni accusato dall’opposizione di essere troppo in ritardo, rispetto ai tempi dettati dall’Ue. Alcuni membri dell’Esecutivo, da parte loro, hanno invece puntato il dito contro il governo Draghi accusandolo di aver mal programmato la gestione del Pnrr e di aver collocato i soldi in progetti che non saranno mai pronti entro il 2026. Chi ha ragione?
Per rispondere a questa domanda si devono guardare i numeri e i vari documenti pubblicati dal governo Draghi e dall’allora ministro dell’Economia, Daniele Franco.
Partiamo con l’analizzare gli ultimi due documenti pubblicati ovvero la Nadef (nota di aggiornamento al Def) e la Relazione sullo stato di attuazione del Pnrr del 5 ottobre 2022. Dalla prima emerge come si sia attuata una significativa riduzione delle risorse, derivanti dal Pnrr, usate
…continua a leggere
Tutti i diritti dei contenuti presenti in questo articolo sono della fonte e vengono riportati solo per “diritto di breve citazione” (art. 70 Legge n. 633/1941), indicando sempre la fonte, con relativo link al sito di provenienza. Leggi il Disclaimer.