L’edilizia storica permea i borghi e i centri storici di ogni città italiana e la sua sicurezza sismica è stata messa a dura prova nei sismi del XXI secolo: L’Aquila, Emilia e Centro Italia. In uno studio condotto da ISI – Ingegneria Sismica Italiana per Federcasa, si evidenzia come il 60% degli edifici sono stati costruiti ante 1971 con inadeguate normative sismiche se non addirittura in assenza di norme.
Nel 2012, quando ISI lanciò l’idea di classificare e adeguare tale patrimonio, si avviò un lavoro normativo per considerare la sicurezza come parametro intrinseco ai fabbricati. Fino ad allora, infatti, solo i fabbricati in fase di ristrutturazione avevano l’obbligo di adeguamento sismico. La Classificazione sismica fu una svolta che tuttavia non raggiunse pienamente l’obiettivo pensato dall’Associazione, sminuita anche nel provvedimento Super-Sisma Bonus.
Oggi, a fronte delle innovazioni nei materiali strutturali, dei prodotti antisismici e delle tecniche, software e digitalizzazione, tale obiettivo
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