Giovanni Randazzo *
Nelle discussioni sul Ponte in cui, sempre più di frequente, siamo coinvolti, la latente domanda che sembra aleggiare, su favorevoli e contrari, è: “ma veramente vogliono farlo questo Ponte?”.
In effetti i segnali della politica non sembrano incoraggianti infatti, al di là di un roboante attivismo di facciata, a tutt’oggi abbiamo un futuristico progetto definitivo, approvato in house, ma manca un vero e proprio progetto esecutivo, una Valutazione di Impatto Ambientale, che va fatta sul progetto esecutivo, e un Comitato Tecnico Scientifico che dovrebbe supportare committenza e progettisti.
Ho già scritto che vedo il Ponte come un’incredibile opportunità di rilancio sia per la Sicilia, per la quale le tendenze demografiche indicano uno spopolamento che potrebbe portare (fonte Istat) al dimezzamento dei residenti entro il 2050 (tra 25 anni circa) sia per Messina che, insieme all’inevitabile impatto dell’opera, dovrebbe:
1) avviare un contestuale recupero edilizio in ottica antisismica, attivando una
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