“In considerazione delle distorsioni
che sono state riscontrate in relazione al ricorso a strumenti
automatici, in sede di attuazione della delega per la riforma fiscale
potranno essere opportunamente valutate le forme e gli eventuali
nuovi adempimenti cui assoggettare i crediti d’imposta nell’ottica di
contemperare la necessità di prevenire frodi e abusi con l’esigenza
di un loro celere utilizzo da parte dei legittimi beneficiari”.
Così la sottosegretaria al Ministero
dell’Economia e delle Finanze Sandra Savino ha risposto a
un’interrogazione presentata da Emiliano Fenu in Commissione Finanze
della Camera, con la quale si richiama anzitutto la relazione
della Corte dei Conti dalla quale emerge che la spesa sostenuta
nel triennio 2020-2022, relativa a 107 delle 285 misure del PNRR (tra
cui 2 riforme e 105 investimenti), deriva sostanzialmente
dall’attuazione di due importanti strumenti di sostegno agli
investimenti: i crediti d’imposta del piano transizione 4.0 e gli
incentivi Superbonus, Ecobonus e Sismabonus.
Il Governo vuole rafforzare il ricorso
agli strumenti automatici
L’interrogante rileva che fonti di
stampa segnalano l’intenzione del Governo
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