A Giorgia Meloni è bastato un Consiglio dei ministri per inanellare scelte talmente superficiali da sembrare, o forse essere, grilline. E dunque – per definizione – sbagliate. Voi direte: non esagerare, Matteo. Anzi gli assidui frequentatori delle pagine social del Movimento Cinque Stelle sanno che ogni giorno siamo noi quelli accusati di essere la stampella del Governo. La realtà è un’altra e molto semplice: con il CdM di lunedì scorso la maggioranza e il campo largo si sono uniti in un accordo populista che fa a pezzi la buona politica.
Meloni era stata attenta nei primi mesi a non mostrare tracce del suo populismo sovranista. Ma le è bastato distrarsi un attimo per tradirsi. O forse meglio: per mostrarsi per quello che è.
Mettiamo i provvedimenti in fila.
Uno. Sugli extraprofitti delle banche questo giornale ha dato spazio a tutte le tesi. Ma comunque la si pensi nel merito la credibilità conquistata sul
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