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Serve ripensare la sicurezza del territorio, delle abitazioni e delle aziende. Serve farlo prima che un’altra catastrofe colpisca la comunità cesenate e, allo stesso tempo, prima che i ricordi di quello che è successo a maggio si affievoliscano dalla memoria collettiva. Le rilevazioni di Confindustria che hanno evidenziato come l’83% delle aziende colpite dall’alluvione non abbiano ancora ricevuto rimborsi dal Governo, allargano la questione a un tema di rilevanza nazionale: fatta salva la tragedia che si è recentemente abbattuta sul nostro territorio, da più parti – e non in termini di dibattito politico – si rimarca che in prospettiva futura, per lo Stato sarà sempre più difficile garantire rimborsi totali (o comunque molto corposi) a chi è stato vittima di un cataclisma. Ora a Cesena si parla di alluvione e di frane, ma nell’Appennino il tema legato ai terremoti resta attualissimo, come peraltro è impossibile dimenticare le scosse
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