Si fa presto a parlare di green economy, di transizione
energetica ed ecologica, come si fa presto a parlare di Supercoppa
Italiana, che di italiano ha ben poco, quando semifinale e finale
si sono disputate non a Roma, non a Milano, né in qualunque altra
città del Belpaese, ma a Riad, Arabia Saudita, ad oltre 4mila km di
distanza da ogni possibile stadio dal cuore tricolore.
Supercoppa italiana a Riad: nessuna attenzione per
l’ambiente
4mila km che non solo hanno decretato l’impossibilità per un
tifoso “normale” di andare a vedere la propria squadra preferita,
ma che soprattutto hanno mosso un enorme carrozzone che
naturalmente sa tanto (o soltanto) di commerciale e molto poco di
cura del cuore pulsante di ogni sport (il tifoso), oltre che
attenzione ai temi dell’ecologia e della riduzione di emissioni e
consumi.
Per avere una portata del fenomeno, basti guardare solo alle
quattro squadre coinvolte nelle tre partite: Inter, Napoli, Lazio e
Fiorentina. Facendo un rapido calcolo, ogni team ha fatto
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