Sembra essere un’”innocua” sentenza sull’ostensione di
documenti di pubblico interesse, ma dietro un recente caso
affrontato dal Consiglio di Stato si potrebbero aprire degli
scenari riguardanti l’equo compenso, ai sensi
della legge n. 49/2023.
Equo compenso e cessione dei diritti di causa: occhi puntati su
un accordo Asmel
La questione riguarda un contenzioso sorto tra
ASMEL e un Ordine degli avvocati,
in relazione a un accordo quadro che l’Associazione per la
Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali ha stipulato
con una società, basato sulla cessione da parte degli enti
dei diritti di causa attraverso appositi contratti.
In base a questo accordo, la società può acquisire i diritti che
gli enti intendono far valere in giudizio (c.d. res
litigiosa) assumendo i costi per la successiva gestione del
contenzioso, sulla base di uno schema negoziale, di derivazione
anglosassone, noto come “third party litigation funding”,
il quale configura un contratto atipico aleatorio, finalizzato a
favorire l’accesso alla tutela giurisdizionale. Un accordo di
cui l’ordine degli avvocati è venuto a conoscenza a
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