Con il parere 262/2024 l’Agenzia delle Entrate affronta il caso di un contribuente che ha sostenuto nel 2022 spese per interventi edilizi agevolati dal Superbonus, per un importo complessivo di 50.500 euro, ripartito in 4 quote annuali di pari importo. A ottobre 2023, ha avviato una trattativa con Poste Italiane per la cessione del credito, conclusasi nel 2024 con la cessione delle quote relative alla seconda, terza e quarta rata, per un totale di 41.662,50 euro. La prima rata di 13.887,50 euro, invece, non è stata né ceduta né detratta nella dichiarazione dei redditi per l’anno di imposta 2022.
Il contribuente chiede al Fisco chiarimenti su come utilizzare l’importo della prima rata non ceduta e non fruita, prospettando la possibilità di spalmare la quota non ceduta su 10 anni, come consentito dall’articolo 119, comma 8-quinquies del D.L. 34/2020.
Il Fisco ritiene che nel caso di specie l’Istante non può optare per la predetta
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