Ho letto con interesse la recensione entusiastica di Valerio Valentini al libro di Luciano Capone e Carlo Stagnaro, Superbonus. Come fallisce una nazione. Poi l’ho riletta, un po’ per via dell’interesse, un po’ per chiarirmi qualche passaggio. Lo stile è avvincente, ma al lettore chiede applicazione. Non mi riferisco alla prosa ampia e articolata, ricca di incisi, parentesi, trattini, e di nuovo trattini, parentesi e incisi. Per una vita mi sono cimentato con i testi dei miei colleghi filosofi, e bene o male so come venirne a capo. Mi riferisco alla sostanza del testo.
Scrive dunque il Valentini che il Capone e lo Stagnaro sono giornalisti non politici. Il corsivo è suo. Mi è chiaro che cosa sia un giornalista politico nel senso corrente: un giornalista che segue la politica, e ne dà conto su un giornale, magari on line, come appunto il Valentini, o in un
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