
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Quali sono i margini di modifica di un
contratto di appalto in corso d’opera? Quando una
variante può essere legittimamente
introdotta senza dover avviare una nuova procedura
di gara? E fino a che punto è possibile
intervenire senza alterare la struttura
economica dell’accordo?
Il nuovo Codice dei contratti pubblici
(D.Lgs. n. 36/2023) dedica l’art.
120 (Modifica dei contratti in corso di
esecuzione) proprio a questi interrogativi, disciplinando
in modo dettagliato le condizioni e i
limiti entro cui un contratto di appalto
può essere modificato, evitando il rischio di
elusioni e garantendo trasparenza e
legalità. Questo articolo ha subito una
profonda revisione dopo il D.Lgs. n.
209/2024 (Correttivo al Codice dei contratti), con la
conseguenza che vale la pena analizzare cosa prevede questa
disposizione cruciale.
Le modifiche consentite senza nuova gara: i quattro casi
principali
Il primo elemento chiave dell’art. 120 è che i
contratti di appalto possono essere modificati
senza una nuova procedura di affidamento solo in
determinati casi, a patto che la struttura del
contratto e
…continua a leggere
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