

La presentazione di un’istanza di condono dopo
l’emissione di un ordine di demolizione non
annulla il provvedimento ma ne sospende temporaneamente gli
effetti, che riprendono nel caso un diniego da parte
dell’Amministrazione. Situazione ancora diversa nel caso di
acquisizione al patrimonio comunale: in questo caso, gli ormai ex
proprietari non hanno nemmeno titolo per presentare la domanda.
Si tratta di concetti fondamentali in ambito di
abusi edilizi, nuovamente ribaditi dal
Consiglio di Stato con la sentenza
del 21 febbraio 2025, n. 1502, respingendo l’appello
proposto contro il diniego di condono relativo ad alcuni manufatti
abusivi sui quali era stato impartito un ordine di demolizione
e sui quali era stata accertata anche la prosecuzione dell’attività
illecita, persino dopo l’acquisizione gratuita al patrimonio
comunale.
Condono edilizio: il Consiglio di Stato sul concetto di
ultimazione delle opere
In primo grado, il TAR aveva anche ritenuto il ricorso
infondato nel merito, per mancata prova che le opere abusive, ai
fini dell’ammissione a sanatoria, fossero state già eseguite al
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