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Identità digitale, file e ritardi per la Spid – La Repubblica

BOLOGNA – Circa settantamila persone ad aprile 2020, trentamila a gennaio e poco più di 10mila la scorsa settimana. Dopo il boom degli ultimi mesi, il numero di cittadini in coda ottenere l’identità digitale (la Spid) attraverso Lepida (il sito della Regione che mette online i servizi della pubblica amministrazione) è calato nettamente ma non si è ancora esaurito del tutto. Alcuni giorni fa il consigliere regionale di Rete Civica Marco Mastacchi ha interrogato la Giunta sui lunghi ritardi e le criticità evidenziate dai cittadini, scoprendo che sono ancora migliaia le persone in attesa. I numeri variano di ora in ora perché la mole di richieste resta altissima ma in generale, spiega il direttore generale di Lepida Gianluca Mazzini, solo una parte dei procedimenti aperti sono effettivamente in attesa di essere presi in carico: “Ad oggi ci risultano in lavorazione circa 5mila identità digitali. Altre 11mila sono pendenti ‘in carico all’utente’, perché il cittadino che ne ha fatto richiesta deve compiere un’azione (ad esempio recarsi allo sportello per completare il passaggio)”. Insomma, “a me sembra che ora la situazione sia sotto controllo”.

Cos’è la Spid

Facciamo un piccolo passo indietro, per capire meglio di cosa si sta parlando. Con la sigla Spid si identifica l’identità unica digitale che permette di accedere a vari servizi online della pubblica amministrazione. Una volta in possesso delle proprie credenziali Spid, il cittadino può ad esempio consultare i propri dati Inps, il cassetto fiscale, il fascicolo sanitario elettronico e così via. Per richiedere l’attivazione è necessario essere in possesso di carta d’identità e tessa sanitaria in corso di validità, di una email e di un cellulare. La registrazione può essere completata con diverse modalità di riconoscimento: di persona ad uno sportello, con firma digitale, mediante registrazione audio/video da remoto e così via.

Il boom del 2020

Lepida, che è uno dei nove “identity provider” certificati, ha iniziato ad attivare le Spid dei cittadini all’inizio del 2019, ma il numero delle richieste è esploso soltanto con l’arrivo della pandemia. Alla vigilia del primo lockdown, infatti, l’azienda aveva rilasciato 137mila identità digitali. Ad un anno di distanza il contatore sul sito è arrivato a quota 627mila, quasi mezzo milione in più. “Durante la quarantena abbiamo registrato un picco enorme di richieste perché abbiamo aperto la possibilità di ottenere la Spid gratuitamente via webcam – continua Mazzini – A quel punto sono arrivate decine di migliaia di richieste da tutt’Italia”. I vari “Cashback” e “bonus mobilità” promossi nel corso dei mesi hanno poi accentuato la domanda di identità digitale (la Spid è un requisito indispensabile per accedere a questi servizi). E così si è verificato un vero e proprio effetto-imbuto. “Il riconoscimento via webcam richiede fino a mezz’ora per ogni procedimento”.

Ritardi e potenziamento

Il risultato è che nei mesi più difficili in molti hanno dovuto mettersi in fila. Ora la situazione è migliorata, ma il consigliere Mastacchi racconta che la recente interrogazione è motivata da “diverse segnalazioni di cittadini che hanno evidenziato ritardi e criticità: attese lunghissime per l’attivazione, un numero verde assolutamente inefficace”. Nella risposta scritta fornita dalla Giunta, la Regione ha specificato che “per smaltire più velocemente le pratiche oltre 40 unità di personale dedicato sono state riallocate dagli sportelli (chiusi per l’emergenza) o da altre funzioni”. Viale Aldo Moro sta inoltre verificando “puntualmente l’operato di Lepida osservando i dati delle attivazioni e chiedendo ragione anche delle risposte e delle azioni per migliorare il servizio”. Non è chiaro, replica però Mastacchi, “con quale tempistica venga effettuato il monitoraggio delle pratiche pervenute e dei tempi per evaderle. Così come non è chiaro chi rileva le criticità del servizio, dal momento che l’assistenza al cittadino è affidata a un numero verde e a un messaggio preregistrato, evitando in questo modo qualsiasi responsabilità”.

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