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Auto elettrica, come funziona la detrazione per la colonnina di ricarica – La Repubblica

Comprare un’auto elettrica e assicurarsi una ricarica rapida in casa, direttamente nel box. Il tutto a costo zero se il si stanno facendo lavori che danno diritto al Superbonus, perché anche in questi casi si può avere la detrazione del 110%. Altrimenti pagando la colonnina la metà. L’installazione dei punti di ricarica per le auto elettriche, infatti, è uno degli interventi per i quali è prevista la possibilità di avere una detrazione fiscale del 50%, oppure di optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito, per le spese effettuate per tutto quest’anno.

I punti di ricarica domestici. La detrazione fiscale è stata introdotta come corollario alle misure volte a favorire la mobilità green a partire dal 2019. Con le stesse norme che hanno introdotto l’ecobonus per l’acquisto delle auto elettriche, è stata prevista la possibilità di usufruire di un bonus fiscale ad hoc per l’installazione di infrastrutture domestiche per la ricarica delle auto. Genericamente vengono chiamate “colonnine”, di fatto però oggi sono i punti di ricarica domestici sono delle prese dedicate dotate di un software in grado di dialogare via smartphone per ottimizzare il funzionamento del punto di carica e l’utilizzo dell’energia. L’agevolazione per l’installazione di queste infrastrutture è riconosciuta per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2021 su un ammontare di spesa complessivo non superiore a 3.000 euro. Il limite di spesa è unico ed è riferito a ciascun contribuente, anche nel caso in cui si decida di installare diversi punti di ricarica.

Agevolati anche i costi di allaccio. La detrazione copre anche i costi per la richiesta di potenza addizionale fino ad un massimo di 7 kW. Rientrano nel bonus anche le spese strettamente funzionali alla realizzazione dell’intervento (es. costi di allaccio). L’agevolazione in sostanza, come assicurato dall’Agenzia delle entrate, copre comunque quanto fatturato dal fornitore di energia, indipendentemente dalla potenza addizionale del 10% attribuita autonomamente dai fornitori stessi per queste postazioni. Al posto dell’agevolazione fiscale si può optare, per quest’anno, anche per lo sconto in fattura o la cessione del credito. Diversi fornitori di energia, inoltre, propongono soluzione integrate con tariffe agevolate.

Il Superbonus in caso di interventi trainanti. L’installazione dei punti di ricarica, peraltro, può essere a costo zero in caso di lavori trainanti eseguiti dal condominio, oppure quando si tratta di case unifamiliari. In questo caso, però, l’agevolazione prevede un tetto per le spese più basso. Le norme prevedono infatti che in caso di interventi per i quali si ha diritto al Superbonus (coibentazione dell’edificio e/o sostituzione della caldaia con il salto di due classi energetiche) la detrazione venga riconosciuta su in tetto di spesa pari a 2.000 euro per gli edifici unifamiliari; 1.500 euro per i condomini che installino un numero massimo di otto colonnine; 1.200 euro in caso di installaqzione di un numero superiore a otto punti di ricarica condominiali. In ogni caso l’agevolazione si intende riferita a una sola colonnina di ricarica per ciascuna unità immobiliare.

L’uso più efficiente dell’energia. In generale al di là della praticità di poter ricaricare l’auto direttamente sotto casa, la stazione di ricarica dedicata garantisce anche un uso più efficiente dell’energia. Il sistema suggerisce infatti piani di ricarica ottimali in base alle abitudini di consumo. E’ possibile, poi, programmare le ricariche da remoto in base al costo orario dell’energia elettrica, regolare la potenza della ricarica utilizzata e, per chi ne è dotato, ottimizzare la ricarica in base alla produzione del proprio impianto fotovoltaico.

Il fisco verde

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