E alla fine il Superbonus va. Dal 15 ottobre al 28 febbraio sono già stati realizzati 37mila interventi di recupero con il Superbonus al 110% che hanno usufruito della cessione del credito o dello sconto in fattura per un controvalore di circa mezzo miliardo di euro. A fornire i dati il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, nel corso di un incontro sul Superbonus ‘Ater110%’ sulle case popolari di Roma. Le disposizioni, dunque, stanno dando i frutti sperati anche se, come risulta dagli stessi dati, le norme vigore dal 1 luglio 2020 di fatto sono in entrate nella piena operatività solo a partire da ottobre, data della pubblicazione dei decreti con i requisiti tecnici e le regole per l’asseverazione dei lavori in compenso c’è stata un’accelerazione dall’inizio dell’anno grazie anche al fatto che sono stati introdotti chiarimenti della legge di bilancio che hanno ampliato unità di ottenere benefici ad un numero maggiore di immobili, mentre l’Agenzia delle Entrate con la circolare del 30 dicembre scorso ha dato risposta ad una serie di questioni rimaste aperte.
Più immobili interessati
A partire dall’inizio dell’anno, grazie alla legge di Bilancio, per prima cosa l’agevolazione stata estesa agli edifici di un unico proprietario con più unità immobiliari accatastate, fino ad un massimo di quattro. E’ stato così possibile ampliare di molto il raggio d’azione delle norme anche a tutte le costruzioni in precedenza escluse. Sempre grazie alla legge è arrivata da gennaio la possibilità di ricomprendere sempre nell’ambito dei lavori per i quali si ha diritto al Superbonus gli interventi sul tetto, prescindere dal fatto che il tetto sia a copertura o meno di locali riscaldati. Inoltre l’agevolazione è stata ammessa anche per i ruderi, ossia l’immobile accatastati in categoria F2, non dotati tetto e di pareti per i quali non è possibile avere un attestato di prestazione energetica precedente lavori, a patto di ottenere la classe A per l’edificio recuperato. Inoltre in questo caso, ha precisato l’agenzia delle entrate, è sufficiente un attestazione del tecnico sulla presenza di un precedente impianto di riscaldamento anche se non se le trovano tracce in mancanza delle pareti.
Maggioranza ridotta e sì agli ascensori
Di rilievo anche l l’introduzione della maggioranza ridotta di 1/3 per dare il via libera ai lavori condominiali, come pure l’inserimento nella lista dei lavori trainati dell’istallazione degli ascensori in presenza di stabili condomini di età superiore ai 65 anni l’ascensore, però, può essere ” trainato” esclusivamente in caso di superbonus di tipo energetico, non invece se si utilizza del sisma bonus al 110%.
Agevolato anche l’ampliamento dei vecchi impianti fotovoltaici
Oltre a questa l’Agenzia delle entrate ha fornito una serie di indicazioni che vanno tutte nella direzione di rendere quanto più possibile ampio il perimetro di applicazione delle norme. L’obiettivo dichiarato, infatti, quello di “premiare” con l’incentivo fiscale rafforzato chie effettua dei lavori di efficientamento energetico significativi in parallelo con il recupero del patrimonio edilizio, così da ridurre l’impatto ambientale e il consumo di suolo. Va in questa direzione, ad esempio, la possibilità di ottenere il superbonus a fronte della realizzazione di interventi trainanti, anche in caso di ampliamento di un impianto fotovoltaico esistente e non solo in caso di nuova installazione. Agevolazione è riconosciuta anche per i sistemi di accumulo aggiuntivi. Peraltro l’Agenzia ha chiarito anche i pannelli solari godono dell’agevolazione anche quando sono installati sulle pertinenze, o anche a terra e non necessariamente sulla copertura dell’edificio interessato i lavori.
Source: repubblica.it
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