(ANSA) – TORINO, 24 MAR – Il 2020 è stato il cigno nero per
il settore auto, ma la transizione ecologica in Italia è avviata
e nel febbraio 2021 per la prima volta le vetture ibride hanno
superato quelle diesel. Ora serve un piano strategico che
permetta il rilancio del settore per una mobilità sostenibile
con nuovi strumenti di politica industriale, incentivi
strutturali per il rinnovo del parco, diffusione delle
infrastrutture di ricarica e riforma fiscale sull’auto.
Concordano su questo le principali associazioni del comparto
automotive – Anfia, Unrae e Federauto – che chiedono al governo “una task force pubblico-privato per accelerare”.
E’ necessario – ribadiscono – rifinanziare gli incentivi
che hanno sostenuto il mercato e le aziende, con positivi
effetti ambientali, perché i fondi, soprattutto quelli per le
fasce più virtuose, dopo Pasqua saranno esauriti.
“Il governo è cambiato da poco, ma quello che l’auto
rappresenta per il Paese rende necessaria una interlocuzione
costante. Sarebbe curioso non ascoltare un comparto che pesa il
20% del Pil”, ha sottolineato Michele Crisci, presidente
dell’Unrae, secondo il quale “si potrebbe prevedere un piano di
detrazioni fiscali per privati e aziende che vogliono investire
nelle infrastrutture di ricarica, come avviene nell’edilizia con
il bonus per riqualificare le facciate degli edifici”. “Il
futuro è ambizioso, impegnativo. Abbiamo bisogno di un dialogo
costante con il governo”, ha affermato il presidente dell’Anfia,
Paolo Scudieri. Per il presidente di Federauto, Adolfo De
Stefani Cosentino “serve un deciso cambio di passo, con una
riforma della fiscalità auto”. (ANSA).
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