Serve una normativa che permetta la rimozione dell’amianto tramite il sistema utilizzato per le ristrutturazioni degli immobili
Le iniziative
Il futuro dell’area ex Fibronit, la bonifica dell’amianto sui tetti degli edifici privati, la battaglia contro il mesotelioma: i temi che, da tempo, assillano Broni e il territorio con riflessi regionali e nazionali, stanno per diventare questione europea. Due iniziative dell’eurodeputato Angelo Ciocca (Lega) alzano l’attenzione Ue sul caso amianto e sui lutti provocati dal sito industriale ora dismesso.
«Questione grave»
«Broni è uno dei centri italiani più colpiti per numero di vittime di amianto, oltre 3mila morti dagli anni Settanta. Si tratta, però, di numeri provvisori , poichè, sebbene l’ex fabbrica Fibronit sia dismessa dal 1994, gli studi hanno calcolato che il picco di mortalità averrà proprio in questi anni, fino al 2025». E’ l’incipit dell’interrogazione depositata, nei giorni scorsi, da Ciocca al parlamento europeo. Il sasso lanciato è quello della bonifica e della prevenzione del mesotelioma: «Il 40 per cento dei tumori può essere prevenuto – si legge ancora nel testo – solo in Italia circa 6mila decessi all’anno sono da ricondursi all’amianto, tuttavia si rilevano ancora sul territorio italiano tra le 32 e 40milioni di tonnellate di amianto da bonificare nel 2019». L’eurodeputato chiede, così, al parlamento Ue quali strategie adottare per eliminare l’amianto, ma soprattutto come si può incentivare l’operazione «mettendo a disposizione fondi europei a sostegno dei costi». E si torna a Broni.
L’Incontro
Nei giorni scorsi in municipio a Broni si è svolto un incontro informativo tra l’eurodeputato e il sindaco di Broni Antonio Riviezzi. Si è parlato della bonifica ormai terminata del sito industriale. Ma anche di un’altra minaccia d’amianto. «Nella ex Fibronit c’erano 100mila metri quadrati di coperture in amianto. Tolte quelle ce ne sono altrettanti sui tetti della case qui intorno», ha spiegato il primo cittadino. Per Ciocca bisognerebbe estendere, da subito l’ecobonus del 110 per cento anche per la rimozione dell’amianto: «Ci vuole su questo un’iniziativa parlamentare sia a livello italiano che europeo – spiega – la Ue deve prendersi carico di questa sfida per fondi: si combina il tema ambientale con quello della salute». Il fronte è il mesotelioma.
«Li porterò qui»
Ciocca è da tre mesi nella commissione speciale Ue sui tumori: «Voglio coinvolgere su questo fronte della prevenzione – spiega – le strutture d’eccellenza pavesi come il Cnao (all’incontro a Broni era anche presente Pinuccia Verri, nel cda del San Matteo). In questo contesto la battaglia al mesotelioma, il tumore d’amianto, deve partire da Broni per arrivare così a Bruxelles. Qui si deve debellare il focolaio di quello che io chiamo Covid 0. Non un virus, ma un tumore letale». E Ciocca fa una promessa al sindaco: «Vorrei riuscire a far convocare qui. a Broni una seduta della commissione Ue sui tumori. Si capirà così meglio perchè è decisivo rimuovere l’amianto da ogni copertura utilizzando anche le risorse del Recovery fund. Una strategia che contribuirà a ridurre l’impatto dei tumori in questa zona e non solo». La questione amianto a Broni che ha vede in prima linea l’associazione Avani di Silvio Mingrino (precursore di tutte le battaglie ambientali su questo tema), entra nella fase più complessa: quella di liberare i tetti degli edifici privati dalle coperture a rischio per debellare il mesotelioma. «Serve uno sforzo a tutti i livelli – dice il sindaco – voglio poter organizzare, appena possibile, un incontro con tutti i parlamentari e consiglieri regionali pavesi: visiteremo il sito e parleremo del futuro». —
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