Troppa burocrazia, cavilli tecnici e lungaggini varie; così i bonus e gli incentivi messi in campo dallo scroso governo per rilanciare l’economia italiana nel difficile periodo di transizione vanno a rilento… anzi, non decollano .
Ad oggi solo il 13% degli importi stimati per il 2021 sono stati utilizzati, a partire dal superbonus al 110%, rivolto agli interventi per migliorare l’efficientamento energetico degli edifici e per la riduzione del rischio sismico. Si tratta di una misura estremamente interessante che sta prendendo piede tra i consumatori italiani ma con estrema lentezza – forse anche a causa delle voci di corridoio, riportate in un precedente articolo de IlGiornale.It, in cui si parlava di una riduzione del bonus .; ad oggi, sui 9 miliardi di euro di detrazione che arano state previste dal governo e dall’Ance (Associazione Nazionale dei Costruttori Edili) per il 2021, a febbraio erano stati raggiunti solo 340 milioni di euro con oltre 3100 interventi in tutto il Paese.
Si tratta di una cifra di poco superiore al 5% e che non sembra si incrementerà in modo sostanziale. Eppure la misura è estremamente “attraente” per il benefici possibili riguardanti sia il consumatore che i costruttori, attraverso la possibilità di richiedere gli sconti in fattura o la cessione del credito di imposta con le banche già pronte a riscattare tutto.
In sintesi, il meccanismo sembrerebbe facile e lineare: il proprietario effettua gli immobili cedendo il credito di imposta del superbonus al 110 alle banche che pagano chi esegue i lavori e, alla fine, riceve il surplus del 10% rispetto al complessivo dei costi sostenuti. “Tutti felici e contenti” sembrerebbe, eppure non è così dato probabilmente a causa dell’eccesso di burocrazia, carte da firmare, cavilli tecnici e responsabilità da assumersi che nemmeno un azzeccagarbugli.
L’Associazione dei Costruttori insiste sulla bontà del bonus che, in effetti, potrebbe dare un contributo essenziale a rilanciare un comparto tanto importante per l’economia italiana quale è quello edile. Ma non è solo il superbonus che stenta a decollare tra quelli messi in campo, nell’ultimo anno, dai governi che si sono succeduti.
Secondo i dati riportati in un articolo de La Stampa:
- il bonus vacanze ha visto un utilizzo di 829 milioni di euro rispetto ai 2,4 miliardi preventivati;
- per quanto riguarda Pc e Tablet sono stati utilizzati poco meno di 70 milioni dei 200 stanziati;
- sull’econbonus auto sono stati utilizzati 344 milioni dei 700 previsti.
Complessivamente, dunque, degli oltre 9 miliardi di euro stimati come utilizzo per il 2021, ne sono stati utilizzati 1,2 miliardi, solo il 13%.
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