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Anfia, Unrae e Federauto: incentivi vanno rifinanziati – FormulaPassion.it

Rifinanziare gli incentivi per far ripartire l’automotive dopo un tracollo di proporzioni incredibili (autovetture -28%, veicoli commerciali e industriali -15%, rimorchi -21%, autobus -25%). L’appello arriva da Anfia, Unrae e Federauto, le principali associazioni del settore che per la prima volta uniscono le voci e lanciano un grido d’allarme comune. Lo schema degli incentivi sulle auto varato la scorsa estate con la legge di conversione del Decreto Rilancio e riproposto nel 2021 ha dato una mano, ma i 420 milioni di euro destinati a sostenere il comparto automobilistico, a cui vanno aggiunti altri 370 milioni di euro derivanti dai cosiddetti “ecobonus”, potrebbero non bastare per favorire una ripresa.

Auto green, l’intervento del governo è decisivo

“Chiediamo alle istituzioni di rifinanziare gli incentivi per le autovetture nella fascia 61-135 g/km CO2, compresi i veicoli il 60% delle sue immatricolazioni entro la fine del decennio” sottolinea Michele Crisci, presidente dell’Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) secondo il quale “è necessario che l’ecobonus venga mantenuto fino al 2026”. Insieme ai giapponesi di Nissan, Toyota, Honda e Suzuki, le francesi Peugeot e Renault sono ormai orientate all’elettrificazione da anni. Anche i coreani di Hyundai e Kia stanno cavalcando le nuove frontiere della propulsione elettrica. “A questo punto – prosegue Crisci – occorre una pianificazione politica per guidare il passaggio verso il futuro ecologico, in accordo con esigenze di un comparto trainante per l’economia del nostro paese”.

Sulla stessa linea Paolo Scudieri, presidente Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), che ribadisce come i costruttori automobilistici, nonostante la crisi, continuino a investire per rimanere competitivi sul mercato: “Gli investimenti riguardano anche l’idrogeno, la connettività, l’autonomia di guida e la digitalizzazione, sfide che le aziende stanno sostenendo per mantenere la competitività, difendendo l’occupazione”. A esprimere preoccupazione è anche Adolfo de Stefani Cosentino di Federauto, secondo cui “per il rinnovo del parco circolante è necessaria la riforma della fiscalità dell’auto e serve un intervento sulla percentuale di detraibilità dell’Iva”.

(Nella foto di copertina, Michele Crisci, presidente dell’Unrae, l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri)

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