La pandemia ha riportato in auge le due ruote. Nel 2020 sono state vendute oltre 2 milioni di biciclette (+ 17% rispetto al 2019), vendite in parte incentivate dal bonus mobilità, ma anche da un maggior desiderio degli Italiani di vivere in spazi aperti e più in generale da una nuova coscienza ambientale. L’utilizzo delle biciclette e delle e-bike ha favorito il turismo di prossimità e la scoperta di nuovi territori, in particolare quelli dotati di ciclovie e piste ciclabili. Il rapporto del Cicloturismo Isnart Unioncamere e Lega Ambiente ha evidenziato che 5 milioni di Italiani hanno utilizzato le due ruote durante le scorse vacanze estive. A giugno prossimo all’Abruzzo andrà l’Oscar del cicloturismo 2021, e alla cerimonia di assegnazione del premio si anticiperanno i numeri del Bike Summit 2021 di autunno dove si farà il punto sull’economia generata da cicloturismo, numeri considerevoli di attenzione: il giro di affari è tra i 5 e i 7 miliardi di euro. La pandemia ha portato l’ecosistema del turismo a perdite enormi (+ 50% in UE), ciò malgrado la maggior parte dei cittadini europei desidera tornare a viaggiare, un bisogno che va interpretato programmando nuovi modelli di turismo sostenibile come indica il piano Next Generation EU che punta su rivoluzione verde e infrastrutture per una mobilità sostenibile. D’altronde gli obiettivi dell’Europa impongono che il 30% delle risorse del Recovery Found siano impiegate per il green new deal e la sostenibilità. E la Puglia come risponde alla chiamata dell’Europa green sulle due ruote? È del dicembre scorso (scade il 30 aprile 2021) il Bando pubblico per l’assegnazione di contributi finalizzati alla redazione di Piani della Mobilità ciclistica in favore degli Enti locali, con il quale si invitano i soggetti interessati a presentare istanza di partecipazione per l’assegnazione di cofinanziamento a copertura delle spese di elaborazione di un Piano della Mobilità ciclistica. Possono presentare domanda di partecipazione i Comuni, le Provincie anche in forma di associazione. Nei giorni scorsi si sono incontrati i sindaci dell’Unione dei Comuni “Terre del Mare e del Sole“ (Avetrana, Fragagnano, Leporano, Lizzano, Maruggio, Pulsano,Torricella) che parteciperanno al Bando con una richiesta di finanziamento delle spese di progettazione della Pista ciclabile sulla direttrice Leporano/Avetrana. Idea che si ispira al progetto iniziale della Regionale 8, poi fortemente ridimensionato, che prevedeva sulla direttrice della superstrada Talsano/Avetrana, la realizzazione di una pista ciclabile che aveva l’ambizione di essere, circa 35 km, la più lunga pista ciclabile d’Europa. I tagli operati al progetto della Regionale 8 hanno eliminato proprio la ciclabile, ritenuta superflua rispetto ai bisogni del territorio; una robusta sforbiciata che non ha però cancellato il sogno dei sindaci dei comuni del versante orientale della provincia di poter dotare il territorio di una infrastruttura turistica ecosostenibile che davvero potrebbe fare la differenza, come da sempre va ripetendo in tutte gli incontri e le iniziative pubbliche Leonardo Giangrande, presidente provinciale di Confcommercio Taranto, grande sostenitore del progetto nella sua visione completa. “Occorre – commenta Giangrande – sviluppare vie verdi, valorizzare itinerari ecosostenibili, percorsi che offrano la possibilità di percorrere vie panoramiche che diano la possibilità di scoprire la bellezza dei nostri territori, la unicità delle nostre produzioni e del nostro patrimonio culturale. Ben venga ora il rilancio del progetto della ciclabile proposto dai Sindaci dell’Unione. Una pista ciclabile nel suggestivo paesaggio del versante orientale della provincia di Taranto ci farebbe cambiare rotta, portandoci nel cuore dell’Europa green, accanto a quei Paesi che da anni hanno sperimentato con successo le grandi opportunità economiche e socio-culturali del cicloturismo. Abbiamo bisogno di scelte decise, di segnali forti se davvero vogliamo dare, come ci chiede l’Europa, una svolta significativa al Sud, solo così potremo essere veri e reali interpreti del cambiamento in un’ottica di transizione ecologica. Il mio appello alla politica, ai sindacati perché il Piano dell’Unione non solo trovi accoglimento nel Bando, ma venga sostenuto nella fase successiva post progettuale, di cantierizzazione dell’opera. Chissà che nel mare di risorse che ci darà l’Europa non si possa finalmente trovare un modo per realizzare questo sogno. E’ una questione di scelte e di visione”. (Comunicato stampa)
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