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Monopattino elettrico Nilox Doc Twelve+, la prova su strada – La Stampa

I monopattini sono sempre più usati: con il maggiore utilizzo – e soprattutto con i nuovi bonus per la mobilità sostenibile – sempre più italiani ne hanno acquistato uno o hanno intenzione di farlo nel prossimo futuro.

Ma provare un monopattino, per strada, nelle vie di una città (sebbene sia il test perfetto per simulare delle dinamiche reali), non è per niente facile. In primis, perché bisogna considerare le caratteristiche della città: se è in collina, in pianura, in montagna o al mare. Poi, perché bisogna considerare dove si vive: in un appartamento, una villa, in centro o in periferia. Sembra strano dover discutere di geografia quando si considera l’acquisto di un monopattino elettrico, ma non lo è affatto.

Ci sono anche altre variabili da tenere a mente, ma sono più personali. Il Doc Twelve+ di Nilox può essere pensato come un monopattino per molti usi diversi, ma solo perché le sue caratteristiche sono tra le migliori che il mercato possa offrire. Il Twelve+ è infatti il maggiore di tre fratelli (gli altri due sono il Doc Ten e il Doc 8five), che condividono alcune caratteristiche tecniche di base: sono pieghevoli, hanno il freno posteriore a disco, le ruote pneumatiche e un sistema di velocità di crociera su tre livelli a 6, 20 e 25 km/h. Hanno inoltre un display LCD, motore da 350W, led posteriore per notificare la frenata e possono sostenere al massimo 100kg. Ecco, qui entrano in gioco le variabili personali: non solo il peso deve essere inferiore di 100 kg, ma l’autonomia del monopattino varia in base al peso del conducente. E dato che l’autonomia massima stimata del Twelve+ è di 30 km, variazioni di peso possono influire significativamente, spostando il limite da 30 a 28 o anche meno.

Ovviamente, quella del peso è la restrizione più prevedibile: in ogni caso, Twelve+ è il modello più grande della linea, e quindi è comodo da tenere in piedi durante la guida e gestisce bene le svolte, frenate e continui cambi di velocità. Il sottoscritto, che ha provato il monopattino, pesa 72 kg e ha eseguito il test nell’arco di tre settimane facendo commissioni e giri di piacere per le vie del centro di Roma, dimenandosi tra strade lisce, con buche, e fatte di sampietrini. Qui, dunque, arriva il secondo blocco di considerazioni da fare sia nei confronti dell’autonomia che della scelta di acquisto vera e propria.

La prima è che l’autonomia varia sensibilmente in base al percorso effettuato. Ma questo lo sa bene chi ha già avuto un monopattino elettrico: più salite ci sono nel tragitto, più sono ripide, e più potenza verrà usata (anche in relazione al peso di chi guida). Per esempio, una corsa andata e ritorno di circa 6 km, con circa 2 km di salite molto ripide, ha consumato quasi il 70% di batteria. Questo ovviamente si può risolvere facilmente scegliendo percorsi con tratti perlopiù pianeggianti: in generale, facendo una corsa, tra andata e ritorno, di circa 15 km con poche salite, l’autonomia si è ridotta di appena il 50%.

La seconda considerazione è comune: durante un tragitto, il Twelve+ è affidabile nella maggior parte dei casi, ma quando si prendono tante buche o si percorre un tratto con sampietrini, il rischio è che il morsetto che tiene in piedi il manubrio si sganci dall’asta e provochi un incidente. Questo è un problema comune a tutti i monopattini pieghevoli, ma il Twelve+ è talmente comodo e veloce (la velocità massima registrata è stata di 24 km/h contro i 25 dichiarati da Nilox), che quasi ce ne si dimentica.

Monopattino elettrico Nilox Doc Twelve+, la prova su strada

C’è poi, in effetti, una terza considerazione da fare, una variabile bonus: il Twelve+ è comodo, ma è comunque grande. Per chi vive in un appartamento, soprattutto in città (dove ha più senso usare un veicolo di questo tipo), potrebbe non essere facile trovare uno spazio, e non è facile portarlo in ascensore, né agevole portarlo in braccio, perché il gancio che attacca il manubrio al parafango, quando è piegato, non è molto solido. E il display LCD è molto utile, sì, con i tasti per impostare le tre velocità, ma non si vede benissimo sotto la luce del sole. Infine (ma questo potrebbe essere un caso isolato all’unità in prova), tutte le regolazioni del monopattino dovrebbero essere già adatte a una persona sicuramente più alta del manubrio, dato che sarebbe difficile che una persona più bassa lo guidi.

Monopattino elettrico Nilox Doc Twelve+, la prova su strada

Dopotutto, molti di questi appunti sono comuni a tutti i monopattini pieghevoli, e alcuni sono facilmente risolvibili: Nilox Doc Twelve+ è un monopattino ottimo sotto tutti i punti di vista, ma va considerato il contesto in cui lo si userà: in una villa in campagna (dove c’è ampio spazio per parcheggiarlo) e in pianura (dove l’autonomia viene massimizzata) è la scelta perfetta. E tuttavia il suo utilizzo primario dovrebbe essere quello di sostituire l’automobile in città trafficate, che però almeno in Italia non rappresentano la situazione ideale per un apparecchio del genere. 

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