Materiale che arriva dai fornitori, impossibilitati a trovarlo sul mercato, ormai con il contagocce. E quel poco che c’è con prezzi da capogiro. Il comparto delle costruzioni è alle prese con un fenomeno che le stesse imprese sostegnono di non avere mai visto negli ultimi trent’anni. I super-rincari su ferro, rame, legno e materiali isolanti rischiano di far saltare preventivi su molti lavori previsti con il superbonus del 110% dove ci sono i prezziari da rispettare. E se la situazione dovesse continuare nei prossime settimane – la dice chiara il rappresentante regionale della categoria dei costruttori edili di Confartigianato – più di qualche cantiere sarà costretto a sospendere l’attività. Il fenomeno legato alla carenza delle materie prime – che come è noto sta riguardando anche molta parte dell’industria manifatturiera anche nel nostro territorio – era partito molto in sordina a cavallo tra la fine del 2020 e l’inizio di quest’anno. Poi si è via via ampliato a diverse tipologie di materiali a febbraio e marzo. Nelle ultime settimane è letteralmente esploso. Tanto che Confartigianato Fvg ha lanciato l’allarme cercando l’apertura di un confronto anche con la Regione. Una lettera è stata inviata all’assessore regionale alle Infrastrutture Graziano Pizzimenti. Non è escluso che nei prossimi giorni ci sia un incontro tra la Regione e le categorie per fare il punto.
NODO GLOBALE
È chiaro che la situazione che sta mettendo in difficoltà l’edilizia trova origine nelle dinamiche internazionali. Super-acquisti da parte di Cina e Usa (economie che rispetto all’Europa sono già ripartite) che starebbero “mangiando” enormi quantità di materie prime. Ma anche fenomeni speculativi, in particolare su acciaio e legno. «Fatto sta – racconta il responsabile del settore edile di Confartigianato Fvg, l’imprenditore delle costruzioni pordenonese Alessandro Zadro – che stiamo assistendo a una cosa che non si è mai vista da moltissimi anni. Negli ultimi giorni ricevo telefonate dal tono disperato da parte di colleghi che non riescono più a trovare o a pagare il materiale con la conseguenza che saranno costretti a fermare il cantiere e a mettere gli addetti in cassa integrazione».
MAXI AUMENTI
Il ferro (fondamentale per le fondazioni e le strutture in cemento armato) ha subito un ricaro del 130%. Il rame (utilizzato per le grondaie e per altre strutture) è aumentato quasi del 50%. Stesso aumento per i materiali isolanti: in questo momento sono richiestissimi poiché vengono utilizzati nei lavori di adeguamento energetico e costruzione dei cosiddetti “cappotti” delle case previsti dal superbonus del 110 per cento. Ricari del 25% anche per il legno. E una delle ricadute immediate del fenomeno, sia per le piccole imprese che per i privati che hanno commissionato i lavori, è proprio sui cantieri avviati con gli incentivi della normativa del 110%.
«In questa fase – aggiunge Zadro – si stanno effettuando lavori per i quali i preventivi sono stati fatti sei o sette mesi fa, quando lo scenario economico era completamente diverso e non c’era alba di questo tipo di problema. Che si è presentato proprio quando il nostro settore stava per rialzare faticosamente la testa». Ecco perché fare fronte a rincari in media del 50% per le piccole imprese è davvero faticoso. «Per questo chiederemo alle istituzioni come la Regione – annuncia l’associazione degli artigiani – di coinvolgere se possibile le banche affinché si possa trovare una qualche soluzione che possa supportare sie le imprese sia i soggetti che si sono assunti il credito dei lavori legati al 110%».
Source: ilgazzettino.it
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