È ormai da diversi giorni che alcuni giornali online non
specializzati rilanciamo la notizia che le detrazioni
fiscali del 110% (superbonus) previste a
maggio 2020 dal Decreto Rilancio stiamo ormai per
passare ad una aliquota del 75%. Vengono,
addirittura, riportate delle relazioni del Senato a conferma di
questa notizia. Quanto c’è di vero?
Indice degli argomenti
La definizione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
(PNRR)
Tutto parte dalla prossima approvazione del documento definitivo
del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
(PNRR) che sarà presentato al mondo entro il
prossimo 30 aprile. A questo punto occorre fare
presente alcune questioni importanti per comprendere al meglio
perché circoli la notizia di una riduzione dell’aliquota fiscale
del superbonus.
Tutto parte dal precedente Governo Conte II che, dopo aver
trasmesso al Parlamento le “Linee guida per la definizione del
Piano nazionale di ripresa e resilienza”, ha atteso l’approvazione
di Camera e Senato delle Relazioni sull’individuazione delle
priorità nell’utilizzo dei Recovery Fund, a cui è seguita da parte
del Governo la trasmissione della Proposta di Piano nazionale di
ripresa e resilienza, assegnato al Senato, alle Commissioni riunite
V e XIV, e alla Camera, alla V Commissione.
A questo punto cambia il Governo e il nuovo Presidente del
Consiglio, in occasione della fiducia richiesta il 17
febbraio 2021, afferma che “la governance del
Programma di ripresa e resilienza è incardinata nel Ministero
dell’economia e delle finanze, con la strettissima collaborazione
dei Ministeri competenti, che definiscono le politiche e i progetti
di settore. Il Parlamento verrà costantemente informato sia
sull’impianto complessivo sia sulle politiche di settore“.
In sostanza, la sensazione è che, benché Camera e Senato abbiamo
audito i vari soggetti interessati, realizzato relazioni e
presentato proposte, il PNRR sarà un progetto interamente
realizzato dall’esecutivo sotto la guida del Ministro dell’Economia
e delle Finanze, Daniele Franco, e chiaramente del
Presidente del Consiglio Mario Draghi.
Ciò premesso, è facilmente comprensibile che tutte le relazioni
delle Camere circolate nelle ultime settimane saranno documenti che
di concreto avranno probabilmente poco per la definizione del PNRR.
E già questo dovrebbe fare comprendere quanto poco credibili siano
le notizie che si basano su queste relazioni, prendendone i
contenuti come definitivi.
Il Superbonus 110% nel PNRR
Volendo prendere per “buoni” i contenuti delle Relazioni
presentate dal Parlamento, passiamo adesso a verificare se in
effetti queste prevedano la riduzione dell’aliquota del
superbonus.
Partiamo, innanzitutto, dalla considerazione che tutte le misure
proposte dal Parlamento sul superbonus mirano unicamente ad
estendere l’orizzonte temporale al 2023, alla
semplificazione degli adempimenti e ad un
ampliamento dei beneficiari.
Non si è mai parlato di una riduzione dell’aliquota
fiscale del superbonus.
Ciò di cui si parlato è solo di una sua
estensione, in considerazione che l’attuale quadro
normativo prevede che il superbonus sia applicabile alle spese
sostenute fino al 31 dicembre 2021. Ricordiamo,
infatti, che le
proroghe previste dalla Legge di Bilancio 2021 sono
ancora in attesa dell’approvazione da parte del Consiglio
dell’Unione europea. Approvazione fino ad ora mai arrivata.
La nuova detrazione del 75%
Ma da dove nasce la notizia dell’aliquota fiscale del
75%? Le relazioni del Parlamento, oltre a parlare di
superbonus, trattano anche le altre detrazioni fiscali previste per
il settore dell’edilizia: Ecobonus,
Sismabonus, Bonus Casa,
Bonus facciate.
La proposta del Parlamento è quella di armonizzare tutte
le detrazioni fiscali sotto un’unica aliquota
fiscale del 75% e creare un testo unico delle
detrazioni fiscali. Proposta che nulla ha a che vedere con
una riduzione dell’aliquota fiscale del superbonus.
Source: lavoripubblici.it
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