In attesa che i Comuni stabiliscano le aliquote per il saldo IMU, i calcoli dell’imposta evidenziano rincari per uffici, negozi e immobili produttivi: fino a tre volte la vecchia ICI.
Il calcolo IMU sta impegnando tutti i contribuenti negli ultimi tempi, in vista dell’appuntamento del 18 giugno con la prima rata e anche imprenditori, commercianti, negozianti e professionisti sono chiamati a questo nuovo appuntamento fiscale.
Un’operazione spesso non semplice e infatti molti Comuni hanno disposto sul proprio sito utili tool che consentono di effettuare il calcolo dell’acconto IMU (ad esempio il Comune di Roma). Su PMI.it è disponibile un utile tutorial IMU che spiega passo a passo come utilizzare questi software e anche su come calcolare l’IMU con Excel in automatico.
Per ora, lo ricordiamo, è possibile calcolare solo l’acconto IMU, in quanto per conoscere il saldo finale bisognerà attendere le aliquote che i Comuni sono chiamati a stabilire entro il 30 giugno, con facoltà di apportare modifiche fino al 30 settembre, una volta noto il gettito IMU derivante dagli acconti.
In ogni caso per negozi, capannoni, laboratori e immobili produttivi è prevista una tassazione superiore di tre volte rispetto alla vecchia ICI, con una maggiorazione degli introiti per le casse dello Stato che vanno dai tre ai sei miliardi di euro.
Infatti, anche ipotizzando la situazione migliore, di una aliquota allo 0,76% si passerebbe da una tassazione di 4,5 miliardi di euro derivanti dalla vecchia ICI ai circa 7,5 miliardi (+3 miliardi di euro).
Se invece l’aliquota venisse stabilita all’1,06%, la tassazione passerebbe a 10,5 miliardi, 6 miliardi in più della vecchia ICI.
Solo se l’aliquota fosse ridotta allo 0,46% la tassazione rimarrebbe a grandi linee la stessa dell’ICI.
Le maggiorazioni, ovviamente, andranno a gravare sui contribuenti, con differenze per le imprese anche di migliaia di euro. Basta effettuare qualche semplice calcolo per evidenziarlo.
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