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I taxi trevigiani hanno perso 1,3 milioni di euro in un anno – La Tribuna di Treviso

Crollo delle presenze turistiche e degli arrivi per lavoro a causa della chiusura prolungata dello scalo Canova La categoria: «Riaprire subito»

treviso

Il crollo degli arrivi dei turisti e la chiusura dell’aeroporto pesano come macigni sul fatturato dei taxi trevigiani.

Tra marzo 2020 e marzo 2021 i 32 titolari di licenza del Comune di Treviso hanno perso, complessivamente, 874.500 euro sotto forma di mancati ricavi (1,3 milioni il dato di tutta la provincia).

Il dato emerge da uno studio della Cgia di Mestre sulle conseguenze del calo di presenze turistiche. Nel 2020 queste sono crollate: gli ultimi dati disponibili testimoniano che in provincia di Treviso gli arrivi nel 2019 avevano interessato poco più 1 milione di visitatori, l’anno scorso, invece, sono crollati a 318.000 (-68,4 per cento). Nel comune capoluogo, invece, la contrazione è stata superiore e ha toccato addirittura il 69,4 per cento. Senza contare, inoltre, che per buona parte dell’anno l’aeroporto Canova è rimasto ed è ancora chiuso e il ricorso allo smart working e al telelavoro ha praticamente azzerato i meeting aziendali in presenza, i convegni e i congressi.

«Il fermo di tutte le attività che prima della pandemia generavano lavoro per la nostra categoria ci ha ovviamente penalizzati. In vista di una auspicata ripresa, anche a seguito del Decreto Riaperture, auspichiamo che le amministrazioni attuino degli interventi per attrarre nuovamente turisti nelle nostre città» afferma Giambattista Danieli, presidente della comunità taxi di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana.

«Sono necessarie politiche di incentivazione coordinate e strutturali e non episodiche come avvenuto sinora. Confidiamo inoltre che a breve possa riprendere anche l’attività dell’aeroporto Canova». Aggiunge inoltre Danieli: «In questo periodo di crisi va segnalata, al di là dei risultati in termini di lavoro, l’attenzione che l’amministrazione comunale di Treviso ha riservato al nostro settore istituendo, tra le prime in Italia, il bonus mobilità per gli spostamenti dei disabili e delle persone in difficoltà». —

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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