Roma – “Un intervento epocale che intende riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica”. Così da Palazzo Chigi hanno definito il discorso preparato dal presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, per presentare il Recovery Plan che sarà inviato a Bruxelles entro fine settimana.
Il discorso di Draghi
“Sbaglieremmo tutti a pensare che il Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – ndr) pur nella sua storica importanza sia solo un insieme di progetti, di numeri, scadenze, obiettivi. Nell’insieme dei programmi c’è anche e soprattutto il destino del Paese”: ha esordito il premier Draghi nelle comunicazioni in Aula alla Camera sul Recovery.
“No a ritardi e inefficienze”
Nel Pnrr c’è “la misura di quello che sarà il suo ruolo nella comunità internazionale, la sua credibilità e reputazione come fondatore Ue e protagonista del mondo occidentale. E’ questione non solo di reddito e benessere, ma di valori civili e sentimenti che nessun numero e nessuna tabella potrà mai rappresentare”. Motivo per cui “ritardi, inefficienze e miopi visioni di parte peseranno sulle nostre vite e forse non ci sarà la possibilità di rimediare”, ha aggiunto Draghi.
Nel presentare il Pnrr, il premier ha citato Alcide De Gasperi: “Nel presentare questo documento, al quale è strettamente legato il nostro futuro, – sottolinea – vorrei riprendere, specie all’indomani della celebrazione del 25 aprile, una testimonianza di uno dei padri della nostra Repubblica. Scriveva Alcide De Gasperi nel 1943: ‘Vero è che il funzionamento della democrazia economica esige disinteresse, come quello della democrazia politica suppone la virtù del carattere. L’opera di rinnovamento fallirà, se in tutte le categorie, in tutti i centri non sorgeranno degli uomini disinteressati pronti a faticare e a sacrificarsi per il bene comune’. Quindi Draghi ha aggiunto un “suo” corollario: “A noi l’onere e l’onore di preparare nel modo migliore l’Italia di domani.”
“Primo obiettivo: riparare i danni della pandemia”
Draghi ha illustrato gli obiettivi del Pnrr alla Camera: riparare i danni della pandemia, sanare le debolezze strutturali e attuare la transizione ecologica. Il primo obiettivo del Ricovery – ha spiegato il premier – “con un orizzonte ravvicinato è riparare i danni della pandemia, che ci ha colpito più dei nostri vicini europei, il pil caduto è dell’ 8,7, i giovani e le donne hanno sofferto di più il calo dell’occupazione. Le misure di sostegno hanno attutito l’impatto sociale ma questo si è sentito sulle fasce più deboli”.
“Nel complesso disporremo di 248 miliardi”
Oltre al Pnrr da 191,5 miliardi e al Piano complementare da 30,6 miliardi “sono stati stanziati, inoltre, entro il 2032, ulteriori 26 miliardi da destinare alla realizzazione di opere specifiche”. “È poi previsto il reintegro delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, utilizzate nell’ambito del dispositivo europeo per il potenziamento dei progetti ivi previsti per 15,5 miliardi. Nel complesso potremo disporre di circa 248 miliardi di euro”, ha affermato il premier. A tali risorse, si aggiungono poi quelle rese disponibili dal programma React-Eu che vengono spese negli anni 2021-2023. Fondi per ulteriori 13 miliardi”.
“Nessun taglio a Superbonus edilizio”
Tra le misure il premier si è soffermato anche sul Superbonus al 110%: “Non c’è nessun taglio. ha detto – Scade nel 2022, ma il governo si impegna a prorogarlo fino alla fine del 2023 con la legge di Bilancio”. “Per il Superbonus al 110% sono previsti, tra Pnrr e Fondo complementare, oltre 18 miliardi, le stesse risorse stanziate dal precedente governo. Non c’è alcun taglio”, ha spiegato. “La misura è finanziata fino alla fine del 2022, con estensione al giugno 2023 solo per le case popolari (Iacp). È un provvedimento importante per il settore delle costruzioni e per l’ambiente. Per il futuro, il governo si impegna a inserire nel disegno di legge di bilancio per il 2022 una proroga dell’ecobonus per il 2023, tenendo conto dei dati relativi alla sua applicazione nel 2021”.
“Se cresce il Sud, cresce l’Italia”
“La crescita del Mezzogiorno rappresenta l’altro aspetto prioritario trasversale al Piano. Il potenziale del sud in termini di sviluppo, competitività e occupazione è tanto ampio quanto è grande il suo divario dal resto del Paese. Non è una questione di campanili: se cresce il sud, cresce anche l’Italia. Più del 50 per cento del totale degli investimenti in infrastrutture – soprattutto l’alta velocità ferroviaria e il sistema portuale – è diretto al sud”, ha detto.
“Assegno unico: strumento onnicomprensivo per sostegno a famiglie”
Il presidente del Consiglio ha anche affermato “Grazie all’azione di questo Parlamento, l’assegno unico diventerà lo strumento centrale e onnicomprensivo per il sostegno alle famiglie con figli, in sostituzione delle misure frammentarie fino ad oggi vigenti. È una riforma che rappresenta un cambio di paradigma nelle politiche per la famiglia e a sostegno della natalità”.
“I giovani tra i maggiori beneficiari del piano”
“I giovani saranno tra i principali beneficiari di tutto il Piano. – sono le parole di Draghi – Gli investimenti e le riforme sulla transizione ecologica creeranno principalmente occupazione giovanile. La creazione di opportunità per i giovani nel mondo del lavoro sarà anche l’effetto naturale degli interventi sulla digitalizzazione che, tra l’altro, consentiranno di completare la connettività delle scuole”.
Le sei missioni del Piano
Il premier Mario Draghi ha illustrato alla Camera dei deputati le sei missioni del Pnrr.
“50 miliardi di risorse per digitalizzazione e cultura”
“La prima Missione riguarda i temi della Digitalizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura. Nel complesso, le risorse destinate a questa Missione sono quasi 50 miliardi, di cui 41 finanziate con il Dispositivo Europeo e 8,5 con il Piano complementare nazionale, pari al 27% delle risorse totali del Piano”, ha osservato il premier. “L’obiettivo principale è promuovere e sostenere la trasformazione digitale e l’innovazione del sistema produttivo del Paese”, ha spiegato. “Abbiamo scelto di investire nella crescita dimensionale delle nostre imprese e in filiere ad alta tecnologia”, ha aggiunto.
“Per Transizione ecologica quasi 70 miliardi”
“La seconda Missione, denominata Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica, si occupa dei grandi temi dell’agricoltura sostenibile, dell’economia circolare, della transizione energetica, della mobilità sostenibile, dell’efficienza energetica degli edifici, delle risorse idriche e dell’inquinamento. Essa è particolarmente importante per l’Italia, che è maggiormente esposta a rischi climatici rispetto ad altri Paesi”, ha detto Draghi. “La missione migliora la sostenibilità del sistema economico e assicura una transizione equa e inclusiva verso una società a impatto ambientale pari a zero – aggiunge – La dotazione complessiva di questa missione è la più cospicua tra le 6 proposte (quasi 70 miliardi, di cui 60 finanziati con il Dispositivo europeo)”.
“31 miliardi per lo sviluppo delle infrastrutture”
“La Missione 3 dispone una serie di investimenti finalizzati allo sviluppo di una rete di infrastrutture di trasporto moderna, digitale, sostenibile e interconnessa. – ha spiegato anche Draghi – Nel complesso a questa finalità sono allocati oltre 31 miliardi. Gran parte delle risorse è destinata all’ammodernamento e al potenziamento della rete ferroviaria. Si prevede il completamento dei principali assi ferroviari ad alta velocità ed alta capacità (per una spesa stimata in 13,2 miliardi), l’integrazione fra questi e la rete ferroviaria regionale e la messa in sicurezza dell’intera rete. Vi sono poi interventi per la digitalizzazione del sistema della logistica, per migliorare la sicurezza di ponti e viadotti, e misure per innalzare la competitività, capacità e produttività dei porti italiani”.
“32 miliardi per Istruzione e ricerca”
“La Missione 4, Istruzione e Ricerca, incide su fattori indispensabili per un’economia basata sulla conoscenza. Oltre ai loro risvolti benefici sulla crescita, tali fattori sono determinanti anche per l’inclusione e l’equità. I progetti proposti intendono rafforzare il sistema educativo lungo tutto il percorso di istruzione, sostenere la ricerca e favorire la sua integrazione con il sistema produttivo”, ha detto il premier Draghi illustrando il Recovery plan nell’Aula della Camera spiegando che “alla Missione 4 sono destinati quasi 32 miliardi, di cui uno finanziato con risorse nazionali tramite il Fondo complementare, e 31 con il Dispositivo europeo”. “Gli interventi principali – elenca il premier – riguardano: il miglioramento qualitativo e ampliamento quantitativo dei servizi di istruzione, a partire dal rafforzamento dell’offerta di asili nido, scuole materne e servizi di educazione e cura per la prima infanzia. Lo sviluppo e il rafforzamento dell’istruzione professionalizzante. I processi di reclutamento e di formazione degli insegnanti. Il potenziamento e l’ammodernamento delle infrastrutture scolastiche, ad esempio con il cablaggio interno di circa 40.000 edifici scolastici. La riforma e l’ampliamento dei dottorati. Il rafforzamento della ricerca e la diffusione di modelli innovativi per la ricerca di base e applicata condotta in sinergia tra università e imprese. Il sostegno ai processi di innovazione e trasferimento tecnologico”.
“Lavoro e formazione: fondi per 22 miliardi”
“La quinta Missione è destinata alle politiche attive del lavoro e della formazione, all’inclusione sociale e alla coesione territoriale. I fondi destinati a questi obiettivi superano nel complesso i 22 miliardi. Ulteriori 7,3 miliardi di interventi beneficeranno delle risorse di React-Eu.”, ha detto Draghi. “Sono introdotte misure a sostegno dell’imprenditorialità femminile e un sistema di certificazione della parità di genere che accompagni e incentivi le imprese ad adottare politiche adeguate a ridurre il gap di genere”, aggiunge.
“18,5 miliardi per rafforzare la sanità”
La Missione 6 del Pnnr “riguarda la Salute, un settore critico, che ha affrontato sfide di portata storica nell’ultimo anno: la pandemia da Covid-19 ha confermato il valore universale della salute, la sua natura di bene pubblico fondamentale e la rilevanza macro-economica dei servizi sanitari pubblici”, ha detto Draghi. “Le riforme e gli investimenti proposti con il Piano in quest’area hanno due obiettivi principali: rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio e modernizzare e digitalizzare il sistema sanitario, al fine di garantire un equo accesso a cure efficaci”, ha proseguito Draghi. “La dotazione per questa missione è complessivamente di 18,5 miliardi, di cui 15,6 relativamente a finanziamenti RFF e 2,9 di risorse nazionali”, ha aggiunto.
Martedì la replica di Draghi, poi risoluzioni al voto
Dopo l’intervento di Draghi, è iniziata alla Camera la discussione generale sulle comunicazioni del presidente del Consiglio relative al Recovery plan atteso entro fine mese da Bruxelles. Draghi replicherà domani alle 11 e successivamente l’Assemblea si esprimerà sulle risoluzioni di maggioranza e opposizione con gli impegni all’Esecutivo in vista del via libera definitivo al documento da parte del Consiglio dei ministri. La conferenza dei capigruppo ha così confermato il calendario dei lavori sul Pnrr disposto nei giorni scorsi e che a seguito di una richiesta avanzata da Fdi, misto-Ac e Nicola Fratoianni (Leu), era tornato all’esame della riunione dei presidenti dei gruppi parlamentari di Montecitorio.
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