Avevamo definito il Superbonus come una misura capace di rilanciare l’economia e occasione imperdibile per avviare «un grande piano di messa in sicurezza e efficientamento energetico degli edifici». A distanza di quasi un anno dall’avvio, la maxi-detrazione del 110% ha mostrato solo in parte le proprie potenzialità. E ora l’incertezza legata alla proroga al 2023 rischia di pesare come un macigno su un settore, quello dell’edilizia, che mostrava evidenti segni di ripresa. Il testo del Pnrr inviato al Parlamento non è chiarissimo. Su questo punto il Governo ha preso un impegno formale e nelle prossime settimane dovrebbe essere inserito un apposito dispositivo normativo nel provvedimento che accompagnerà l’approvazione definitiva del piano che, in attesa che la prossima Legge di Bilancio consenta di arrivare fino al 2023.
La filiera dell’edilizia è scesa in campo. A muoversi sono stati i presidenti delle tre principali associazioni di categoria che raggruppano le imprese del settore: Massimo Deldossi, di Ance Brescia; Eugenio Massetti di Confartigianato Brescia; Bortolo Agliardi dell’Associazione Artigiani. «No a incertezze e a proroghe a singhiozzo – dichiara il presidente di Ance Brescia -. Il governo deve adottare politiche industriali serie, non emozionali. Le aziende devono programmare l’attività, e pensare che queste attività siano subordinate alla prossima legge di bilancio, per cui al 31 dicembre di quest’anno, per poi sapere quali all’interno del superbonus saranno gli interventi prorogati e quali no, vuol dire bloccare la produzione delle imprese».
Il Superbonus ha smosso il mercato anche nella nostra provincia, «ma sotto le aspettative – dichiara Deldossi -, la complessità della normativa ha fatto preferire la detrazione al 50%, 65% e 90%. Imprese e famiglie non possono aspettare fine anno per sapere se possono avviare un progetto di efficientamento: questo è il modo per frenare i lavori e fare abortire il provvedimento».
Sulla stessa lunghezza d’onda Confartigianato che da tempo chiede la stabilizzazione dell’incentivo e la proroga al 2023. Per il Presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti: «Ci auguriamo siano smentite le notizie su una revisione al ribasso del superbonus 110%. Sarebbe una decisione assurda e autolesionistica. Siamo convinti che si debbano dare certezze a cittadini e imprese ed abbiamo chiesto una volta di più che si preveda un allungamento della durata della misura fino a tutto il 2023. Proprio ora che il mercato riparte, il Superbonus 110% – sostiene Massetti – è uno degli incentivi più utili per consolidare la ripresa delle attività produttive e la riqualificazione del patrimonio edilizio in un’ottica di transizione green. In questa fase così delicata della nostra economia, è essenziale fornire certezze agli imprenditori e ai cittadini per programmare gli interventi».
Agliardi esprime grande preoccupazione: «Finora, non risulta essere pervenuta alcuna conferma ufficiale sulla proroga, che per poter avere un impatto importante in termini di crescita del settore e aumento di occupazione, necessita di una durata adeguata, indispensabile nel caso di interventi complessi come i condomini. – spiega il presidente dell’Associazione Artigiani -.Pesano troppe incognite: su tutte la burocrazia che non aiuta, il Covid ha rallentato le pratiche negli uffici comunali. Poi c’è il tema materie prime: si allungano i tempi per trovare materiale isolante per i cappotti, mentre i prezzi di acciaio, malte, adesivi e pitture vanno alle stelle».
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