Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha annunciato alcune novità parlando del Pnrr: previsti oltre 18 miliardi per la misura, che verrà semplificata per velocizzarne la fruizione. Tra le ipotesi, la possibilità di usufruirne con la sola comunicazione di inizio lavori asseverata da un tecnico abilitato (Cila)
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha annunciato novità sul superbonus 110%. In particolare, durante il suo discorso in Aula sull’attuazione del Pnrr, il capo del governo ha parlato del decreto legge sulle Semplificazioni, che verrà approvato a maggio: ci sarà anche un capitolo dedicato al Superbonus del 110% sulle ristrutturazioni. (RECOVERY PLAN, OK DA CAMERA – COS’È IL PNRR, IL TESTO IN PDF)
Previste importanti semplificazioni
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“Molti di voi hanno chiesto garanzie relativamente al Superbonus. Ribadisco che per questa misura, tra Pnrr e Fondo complementare, sono previsti oltre 18 miliardi, le stesse risorse stanziate dal precedente governo”, ha detto Draghi, che ha anche confermato che, “per il futuro, il governo si impegna a inserire nel disegno di legge di Bilancio per il 2022 una proroga dell’ecobonus per il 2023, tenendo conto dei dati relativi alla sua applicazione nel 2021”. Il presidente del Consiglio ha inoltre aggiunto che “già con un decreto legge a maggio, interverremo con delle importanti semplificazioni per agevolare la sua effettiva fruizione”.
Le problematiche sulla fruizione del Superbonus
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Proprio sulla fruizione, che lo stesso Draghi ha ammesso essere piuttosto complessa con le attuali procedure, il Pnrr chiarisce: “L’attuazione del Superbonus ha incontrato molti ostacoli connessi alla necessità di attestare la conformità edilizia particolarmente complessa per gli edifici risalenti, come segnalato dall’Anci, dalla rete delle professioni tecniche e dalle associazioni imprenditoriali”. A sollevare la questione è stata (tra le altre) l’associazione dei Comuni che ha fatto notare come la documentazione necessaria prevede attualmente ricerche che, soprattutto negli archivi delle grandi città, richiedono dai 6 ai 12 mesi.
Le possibili soluzioni
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Necessaria dunque una semplificazione e una sburocratizzazione rispetto alla procedura attualmente in vigore che richiede il doppio visto di conformità, ovvero quella urbanistica e quella paesaggistica, e che invece potrebbe essere sostituito con una più veloce comunicazione di inizio lavori asseverata da un tecnico abilitato (Cila). Verrebbe così concesso il Superbonus a prescindere dalla presenza di eventuali difformità rispetto al titolo abilitativo, escludendo cioè il rischio di revoca del beneficio che ora finisce per paralizzare molti lavori. Soluzione appoggiata da diverse associazioni di categoria come Confedilizia: “Senza le semplificazioni il superbonus non decollerà, soprattutto negli immobili in condominio”.
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