La più nota definizione di Sviluppo Sostenibile è quella fornita dalla Commissione Mondiale per l’Ambiente e lo Sviluppo, presieduta da Gro Harlem Brundtland, nel 1987 (Commissione Brundtland): «L’umanità ha la possibilità di rendere sostenibile lo sviluppo, cioè di far sì che esso soddisfi i bisogni dell’attuale generazione senza compromettere la capacità delle generazioni future di rispondere ai loro». Lo Sviluppo Sostenibile è dunque uno sviluppo di cui possono beneficiare tutte le popolazioni del Pianeta, presenti e future, e in cui le tutele di natura sociale, quali la lotta alla povertà, il rispetto dei diritti umani, la tutela della salute, si integrano con le esigenze di conservazione delle risorse naturali, trovando reciproco sostegno.
Lo Sviluppo Sostenibile si basa su tre dimensioni: ambientale, economica e sociale. Proponendo una visione di società più armoniosa, rispettosa del prossimo e delle risorse del Pianeta.
Uno degli esempi più comuni e forti di sostenibilità è il fotovoltaico dedicato alla produzione di energia, presente ormai in molte abitazioni e numerose aziende che guardano ad un futuro sostenibile, ormai attuale.
Negli ultimi due anni in Italia il fotovoltaico ha subito una crescita importante. Dettata anche dagli ultimi decreti legge. Detrazione al 50% ed Ecobonus 110%. Di tutto questo ne parliamo con un esperto di settore, Agatino Sanfilippo, tecnico specializzato della MGA Impianti, azienda leader al sud Italia per il fotovoltaico.
Da quanti anni lavorate con il fotovoltaico e quali cambiamenti economici hai constatato in questo percorso?
“La nostra esperienza in termini di fotovoltaico risale ad oltre 10 anni fa. Le evoluzioni in termine di prodotti e di costi sono state davvero incisive nell’espansione degli impianti di produzione da fonte solare. I sistemi incentivanti elargiti nel primo decennio degli anni 2000 fino al 2013 ha garantito un buon investimento economico e un ottimo risparmio sui costi di acquisto di energia elettrica delle famiglie italiane. Dal 2013 in seguito al DL 63/13 il sistema incentivante in conto energia viene soppresso e viene estesa la detrazione fiscale nei termini del 50 % sul costo dell’impianto da recuperare nel corso dei dieci anni. Il costo degli impianti raggiunge dei budget molto più accessibile con una qualità tecnica nettamente superiore rispetto al passato continuando a migliorare in termini di rendimento e durata nel tempo. Si giunge quindi ad oggi con le attuali detrazioni fortemente volute in seguito all’approvazione del DL rilancio 34/2020 dove la detrazione può essere ceduta all’impresa installatrice in cambio di uno sconto immediato in fattura o nei termini dell’Ecobonus 110 % misura altamente valida per la riqualificazione energetica di edifici. Le tecnologie oggi hanno raggiunto standard qualitativi elevatissimi. Si ricorre all’impiego di moduli in silicio monocristallino ad alto rendimento, di inverter assolutamente all’avanguardia e di batterie in litio ferro-fosfato ad altissima durata.”
Quindi, avrai notato una crescita di fiducia, da parte dei clienti, verso il mondo ecosostenibile:
“Il futuro è elettrico. La salvaguardia del pianeta e di tutte le risorse esauribili è un mission essenziale per la nostra generazione e per le generazioni future. Così dalla mobilità, al riscaldamento ad ogni svariata applicazione domestica l’energia elettrica tenderà ad assumere un primato incontrastato. L’utilizzo di energia elettrica, mediante l’impiego di impianti fotovoltaici ci consente di abbattere i costi e salvaguardare l’ambiente. Se non interveniamo adesso in modo consistente, la vita del nostro pianeta può davvero essere compromessa in modo irrimediabile.”
Parlaci della detrazione del 50%, è “forse” più conveniente del decreto Ecobonus 110%?
“L’argomento del 110% dovrebbe essere inteso come ammodernamento energetico degli edifici ove possibile, non esclusivamente limitato all’installazione di un impianto fotovoltaico e di un eventuale sostituzione del gruppo caldaia poiché il fine ultimo della misura è quello di migliorare la classe energetica degli edifici quindi ridurre i consumi delle nostre abitazioni e l’impatto che queste hanno sull’emissioni di CO2 e gas inquinanti”, spiega ad esempio Agatino Sanfilippo, titolare dell’azienda MGA Impianti di Viagrande, in provincia di Catania. “Se l’impresa interpreta appieno la finalità del decreto, deve consigliare una serie di interventi complementari all’installazione dell’impianto fotovoltaico anche se questo potrebbe richiedere più tempo per ogni singolo cantiere. Ridurre agli interventi indispensabili per poter aver accesso al superbonus le opportunità offerte dal decreto potrebbe, non comportare al cliente finale un beneficio rilevante né in termini di comfort abitativo, né in termini di riduzione delle spese in bolletta”.
“Su 10 clienti che ci chiedono il Superbonus, otto reputano farraginosa e tortuosa la procedura validante, oppure, non detengono una documentazione esaustiva per accedervi per virare in seguito sulla detrazione del 50%. A loro si aggiungono quelli che scelgono direttamente questa soluzione. Chi accede a questo meccanismo resta soddisfatto sotto ogni punto di vista, soprattutto grazie alla possibilità di avere lo sconto in fattura diretto. Le tempistiche, con il 50%, sono contenute e al contempo l’attenzione alla qualità della componentistica così come ai costi è maggiore. Il reale beneficio al termine dei lavori è percepibile, in questo scenario ci guadagnano tutti, noi operatori, il cliente e soprattutto l’ambiente”.
Come vedi le proiezioni future sul fotovoltaico, rimane sempre un investimento sicuro e garantito?
“Certamente. Investire su energia, acqua e rifiuti è certamente un investimento sicuro e valido nel tempo. L’energia è un argomento attuale molto ricorrente. Il risparmio che si deduce è fondamentale in un epoca in cui la crisi economica è un dato ricorrente. Infine ma non ultima per ordine di importanza, l’ambiente. Salvaguardare il mondo in cui si vive è volersi bene”.
In sintesi, Investire nella sostenibilità conviene anche alle aziende:
Entro il 2023 il green genererà mezzo milione di nuovi posti di lavoro, più del doppio del digitale. Il settore, che già oggi vale il 2,4% del Pil è il nuovo eldorado dell’occupazione italiana. Da oggi al 2023 infatti, ogni 5 nuovi posti di lavoro creati dalle imprese in Italia, uno sarà generato da aziende ecosostenibili.
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