In occasione della giornata di mobilitazione nazionale dei taxisti (29 aprile) il Comitato di Coordinamento delle Confederazioni Artigiane del Piemonte ha scritto una lettera congiunta al Prefetto di Torino per evidenziare le criticità che questo importante settore della mobilità sta attraversando con le richieste e le proposte di provvedimenti di sostegno economico, contributivo e fiscale.
In Piemonte le imprese artigiane che lavorano nel trasporto taxi sono 1.876.
Lo smart working, l’assenza di turismo e le varie restrizioni alla mobilità tra Comuni e Regioni, hanno ridotto all’osso il fatturato medio del comparto. Ad esempio, un taxista è passato dalle 10/12 corse giornaliere alle attuali due al giorno.
“Questi numeri – denuncia Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte- attestano senza ombra di dubbio la forte crisi per il comparto che assume, nella nostra Regione, connotati particolarmente gravi se si considera che il Piemonte è considerato una importante meta turistica. Una situazione che comporta una seria minaccia per l’equilibrio finanziario e la sopravvivenza di un importante numero di imprese nell’intero territorio regionale e nazionale. Al Prefetto, a sostegno delle richieste economiche avanzate al Governo e ai Ministri competenti, chiediamo si faccia portavoce di provvedimenti di sostegno economico, certi, immediati, di misura adeguata, affinché possa essere garantito il servizio di trasporto pubblico non di linea svolto con autovetture Taxi.”
“A livello nazionale CNA ha già avviato incontri col Governo per approfondire la piattaforma di interventi che possono dare sostegno e ripartenza alla categoria. Ma dobbiamo anche lavorare sul territorio perché a livello comunale è molto importante che si sblocchino risorse per i bonus e i voucher. Tra tutti, è urgente mettere a disposizione i voucher per l’uso del trasporto privato del personale sanitario e della popolazione da vaccinare. Perché non ci dimentichiamo che a oggi tutta la categoria registra cali di fatturati tra il 60% e il 70%. Solo con incentivi all’uso dei taxi possiamo garantirne la ripartenza”, aggiunge il presidente di CNA Piemonte, Fabrizio Actis.
“Oltre al sostegno contributivo e fiscale dei soggetti che lavorano nel settore, è importante focalizzare l’attenzione sugli strumenti che permetteranno la ripartenza delle attività, concentrandosi sulla modernizzazione del servizio, l’aumento della sicurezza, la riduzione delle emissioni in atmosfera; non ultimo, la previsione di un Ecobonus per l’acquisto di autovetture elettriche, sulla falsa riga del modello 110% in ambito edilizio” conclude il presidente di Casartigiani Piemonte, Paolo Mignone.
La piattaforma nazionale prevede:
1.Sostegno economico specifico alle imprese del settore trasporto pubblico non di linea, di importo adeguato così come attuato per altri settori. Istituzione di un fondo di 800 mln di euro per l’anno 2021.
2. Sospensione e proroga di mutui, leasing e finanziamenti.
3.Anno bianco fiscale e contributivo per gli anni 2021 e 2022. • IRPEF, pagamento solo dei saldi di giugno esclusi gli acconti di novembre; • INPS, contributi figurativi per l’intero importo, valido anche ai fini del calcolo della pensione maturata. • Irap, esenzione dell’imposta in ragione del venir meno della condizione di “stabile organizzazione di impresa” in quanto i centralini hanno di fatto azzerato la loro funzione. • Inail. Esenzione del premio. Sinistrosità azzerata in ragione della riduzione quasi totale delle percorrenze chilometriche.
4. Semplificazione procedure da parte dei Comuni per l’utilizzo voucher taxi, (art. 34 D.L. 41/2021, ampliamento dell’utilizzo a favore di personale sanitario e popolazione da vaccinare.
5.Ecobonus per l’acquisto di autovetture elettriche (sul modello 110% concesso per le ristrutturazioni edilizie. Iva 4% sui veicoli TAXI attrezzati trasporto disabili, con qualsiasi alimentazione.
6. Reintroduzione della detassazione delle accise sui carburanti.
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