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Superbonus 110: “Speculazioni sulle forniture” – il Resto del Carlino

Forlì-Cesena, 3 maggio 2021 – Effetto superbonus. Si potrebbe definire così l’aumento indiscriminato dei prezzi delle materie prime per l’edilizia, recentemente segnalato dal settore Costruzioni di Cna Forlì-Cesena. Un’escalation allarmante, che ha convinto la stessa associazione a chiedere al ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti di vigilare sui rincari e arginare eventuali dinamiche improprie, prima che si arrivi al temuto blocco dei cantieri.

“Come sappiamo , il superbonus 110% è una misura introdotta dal decreto Rilancio per favorire la ripresa del settore delle costruzioni, piegato da una crisi iniziata almeno dieci anni fa”, spiega Gabriele Di Bonaventura, responsabile Cna Costruzioni Forlì-Cesena. “Il provvedimento funziona, al netto delle ridondanze normative e lungaggini burocratiche cui si sta cercando di porre rimedio con il cosiddetto ‘decreto semplificazioni’, attualmente in discussione alle Camere. Il successo registrato dalle maxi-detrazioni, tuttavia, ha saturato il mercato dell’edilizia, rendendo difficile reperire manodopera e imprese cui appaltare, ad esempio, la ristrutturazione di case e condomini”.

Per tentare di risolvere il problema, Cna Forlì-Cesena ha attivato da tempo uno sportello virtuale, al quale è possibile rivolgersi sia per districarsi tra le pratiche, sia per attingere a un elenco di professionisti e imprese del territorio, disponibili a effettuare dei lavori.
“La corsa della domanda ha portato, inoltre, a un’impennata dei prezzi di alcune materie prime, tra cui l’acciaio e i materiali da isolamento”, prosegue Di Bonaventura.
Solo per fare qualche esempio, dallo scorso ottobre i prodotti siderurgici (come il ferro necessario al cemento armato) sono aumentati di oltre il 100%, i polietileni hanno subito incrementi superiori al 40%, il prezzo del rame è cresciuto del 17% e il cemento subisce già da tempo incrementi annui intorno al 10%. Per non parlare di cappotti termici, coperture e infissi, il cui rialzo medio supera ormai il 30%.

La lievitazione dei prezzi rischia di ridurre sensibilmente i margini di profitto delle imprese costruttrici, poiché sarà difficile – per i committenti sia pubblici che privati – accettare una revisione di preventivi concordati ormai parecchio tempo prima. Nei casi più gravi , i committenti potrebbero non accettare di accollarsi i maggiori costi e ciò comporterà, inevitabilmente, il blocco dei lavori. Il rischio, insomma, è che i rincari vanifichino tutti i benefici che il superbonus dovrebbe garantire: dallo svecchiamento del patrimonio edilizio italiano al risparmio energetico, oltre alla ripartenza di un settore che – afferma infine Di Bonaventura – “rappresenta circa il 20% della ricchezza nazionale”.

Dietro la fiammata dei prezzi non c’è solo la pandemia: come si ipotizza nella recente indagine condotta dal centro studi Cna, le oscillazioni sono dovute anche ai comportamenti speculativi della catena di fornitura. “Le imprese del territorio stanno puntando molto sul superbonus per riprendersi dalla crisi” conclude Pier Giovanni Balzani, presidente di Cna costruzioni Forlì-Cesena. “Questi rincari eccezionali e ingiustificati – alcuni dei quali posti in essere da operatori economici intenzionati ad approfittare dell’auspicata ripartenza del mercato delle costruzioni – rischiano di affossare l’intero mercato della riqualificazione degli immobili”.
 




Source: ilrestodelcarlino.it

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