Dimmi che bonus hai e ti dirò chi sei. Il 2020 non è stato solo l’anno dello scoppio della pandemia ma anche dei vari bonus. E infatti sono state introdotte agevolazioni per tutto. Si va dai Pc alle bici elettriche passando per gli occhiali e le Tv. È difficile trovare un settore che non sia stato colpito dai bonus. Questo modo di fare non ha però fatto altro che complicare un sistema fiscale italiano che di semplice non ha proprio niente, oltre che sperperare i soldi pubblici. Ci sono infatti esempi lampanti di misure messe in campo che non hanno riscosso successo. Una si queste è il bonus Pc.
Secondo la rilevazione del 9 aprile 2021 di Invitalia ci sono ancora 126,8 milioni di euro non utilizzati (il 63,42%), su un totale stanziato di 200 milioni di euro. La regione che ha attivato più bonus è la Lombardia con 72,36% di risorse utilizzate e il 17,62% prenotate. Rimangono però ancora 827.707 euro in giacenza. Dall’altra parte si trovano realtà come la Liguria, l’Emilia Romagna, il Friuli, il Lazio, le Marche e il Piemonte che hanno un livello di non utilizzo delle risorse stanziate che oscilla tra il 90 e il 93%. Ma come mai non sono stati richiesti questi bonus?
Partiamo dal fatto che per ogni famiglia erano previsti 500 euro (200 per la connessione e 300 per l’acquisto di pc- tablet). Il pacchetto doveva essere preso per interno. E dunque già chi possedeva una connessione internet veloce, per esempio, veniva escluso a priori. Situazione non difficilmente riscontrabile soprattutto nelle grandi città. Oltre a questo sono stati anche imposti diversi limiti sui pc e i tablet e questo ha ulteriormente complicato l’acquisto. Anche perché con un tetto massimo di 300 euro i prodotti sul mercato non sono di altissima qualità e possono presentare dei problemi di connessione o legati all’immagine, come denunciato da Consumismo.
C’è poi quello monopattini e bici elettriche. In questo caso il problema sta nel fatto che il governo ha sbagliato i conti. E per riceverlo si è messo in campo un clik day che ha lasciato fuori dal rimborso diversi contribuenti italiani. Con il primo stanziamento di 120 milioni di euro non si è infatti riusciti a coprire la vasta platea di richiedenti. Si è quindi dovuto, successivamente, correre ai ripari rimpolpando le casse con altri 100 milioni di euro. Da sottolineare che fino a febbraio 2021 sono andate avanti le procedure di rimborso per chi aveva chiesto l’agevolazione nel 2020.
Ma i bonus non finiscono qua perché ne è stato messo uno anche sugli occhiali con uno stanziamento di 15 milioni per il triennio 2021-2023. Si parla dunque di 5 milioni l’anno. L’aspetto “divertente” è che questo bonus è stato destinato alle famiglie con un Isee non superiore ai 10.000 euro. Ma andiamo avanti con le agevolazioni. Questa volta tocca agli chef. Per loro è stato previsto un massimo di 6.000 a persona per un totale di un milione l’anno, dal 2021 al 2023. E poi ancora il bonus bebè. Per questo 340 milioni per il 2021 e 400 per il 2022. Dal 2020 inoltre è stato deciso che il contributo spetta a tutti, senza presentare l’Isee.
Altro bonus per le mamme single. Per loro sono previsti 500 euro al mese. E sono stati messi a bilancio circa 5 milioni di euro l’anno. Accanto al pacchetto famiglia e gestione dei figli c’è anche il bonus Tv, che prevede un valore fino a 50 euro per l’acquisto di una Tv e un decoder idonei alla ricezione di programmi televisivi con i nuovi standard trasmissivi. Per il 2019-2020 sono stati stanziati 150 milioni di euro.
Sempre in tema casa c’è il bonus bagno. La Legge di bilancio 2021 ha infatti previsto l’erogazione di un contributo pari a 1.000 euro per chi deve sostituire rubinetti e sanitari con nuovi apparecchi che limitano l’uso dell’acqua. Per questo sono stati messi a bilancio 20 milioni di euro.
E infine il bonus baby sitter. Per il 2021 sono stati stanziati altri 280 milioni di euro per aiutare i genitori e le famiglie in difficoltà. A questi si aggiungono anche il bonus auto, che dal 23 aprile vedrà un incremento di oltre 76 milioni di euro per l’acquisto di veicoli a basse emissioni per le categorie motociclo L e auto M1, e quello cashback che vede un secondo rimborso a giugno se fatte almeno 50 operazioni. Gli stanziamenti messi a disposizione dai vari governi molto spesso sono risultati essere insufficienti o troppo sostanziosi, rispetto alle reali esigenze del Paese. Inoltre, questi non hanno alleviato il malessere delle varie categorie lavorative, dato che le risorse sono state sparpagliate a pioggia su diversi ambiti senza un disegno alle spalle.
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