Roma, 22 maggio 2020 – Il buono mobilità, ribattezzato anche bonus bici, è una delle misure istituite dal decreto Rilancio pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 19 maggio. E anche se non è una delle voci di costo principali del piano da 55 miliardi di euro messo in campo per fronteggiare la crisi economica, ha attirato l’attenzione di molti perché si rivolge a un’ampia platea di cittadini. Preve un contributo per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, o comunque di veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica (come monopattini, hoverboard e segway). Inoltre il buono vale anche per “l’utilizzo di servizi di mobilità condivisa a uso individuale esclusi quelli mediante autovetture”: insomma, sì al bike sharing, no al car sharing. Il contributo è pari al 60% della spesa “e, comunque, in misura non superiore a euro 500“: quindi, se il prezzo della bicicletta è di 400 euro il contributo ne vale 240, se il costo è superiore a 833 euro ne spettano sempre 500. Nei giorni scorsi il ministero dell’Ambiente ha pubblicato sul suo sito una lista di Faq (domande frequenti) sul funzionamento del buono mobilità, spiegando così i contenuti del decreto alla platea degli interessati.
A chi spetta: requisiti
Possono accedere al bonus mobilità, quest’anno, tutti i cittadini maggiorenni con la residenza (non il domicilio) nei capoluoghi di Regione e di Provincia, nonché nei comuni (anche non capoluoghi) con popolazione superiore ai 50.000 abitanti. Inoltre possono usufruire del bonus anche i cittadini di comuni sotto ai 50.000 abitanti facenti parte delle Città metropolitane: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma Capitale, Torino, Venezia.
Quando parte e come richiederlo
Il funzionamento del buono mobilità si svilupperà in due fasi.
La fase 1 è iniziata il 4 maggio, quindi in maniera retroattiva, e continuerà finché non entrerà in vigore l’applicazione web dedicata al buono mobilità. Questa fase prevede il rimborso al beneficiario: per ottenere il contributo è necessario conservare il documento giustificativo di spesa, che dev’essere la fattura e non lo scontrino, e bisogna allegarlo all’istanza da presentare mediante l’applicazione web, quando sarà operativa. Insomma, se una persona oggi vuole comprare una bicicletta deve presentarsi in negozio, pagare il mezzo per intero e chiedere fattura, che poi andrà conservata finché non sarà possibile chiedere il rimborso sull’applicazione.
La fase 2 inizierà il giorno dell’avvio dell’operatività dell’applicazione web: il fornitore del bene/servizio richiesto effettuerà lo sconto diretto, sulla base di un buono spesa digitale che sarà generato sull’applicazione web dagli stessi beneficiari. Dunque chi vorrà comprare una bici nella Fase 2 andrà sull’applicazione, indicherà il mezzo o il servizio che intende acquistare e la piattaforma genererà il buono spesa digitale, che andrà consegnato ai fornitori autorizzati (insieme ovviamente al saldo del 40% non coperto dal buono). Il buono avrà validità di 30 giorni.
Quando utilizzarlo
Il buono mobilità per il 2020 può essere utilizzato una volta sola e permette di acquistare biciclette (nuove o usate, tradizionali o a pedalata assistita), handbike (nuove o usate), veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica (nuovi o usati) come monopattini, hoverboard o segway, servizi di mobilità condivisa a uso individuale escluso il car sharing. Non si potranno acquistare accessori come caschi, batterie, catene e lucchetti.
Dove si può usare
Nella fase 1 sarà possibile acquistare i mezzi in qualunque negozio, a condizione che venga rilasciata la fattura. Nella fase 2 si potrà acquistare nei negozi aderenti all’iniziativa, il cui elenco sarà pubblicato sulla piattaforma dedicata, che sarà rilasciata e comunicata attraverso il sito del ministero dell’Ambiente. Inoltre – sempre a patto che sia rilasciata una fattura con tutte le voci di una fattura italiana – gli acquisti potranno essere comprati anche sul sito web di un’azienda straniera.
Bonus mobilità nel 2021
Se quest’anno l’erogazione di buoni mobilità non prevede la necessità di rottamare veicoli vetusti, l’anno prossimo ci saranno alcuni cambiamenti: a partire dall’1 gennaio, i buoni mobilità saranno erogati a fronte della rottamazione di veicoli vetusti effettuata nel corso del 2021. Quei buoni saranno validi fino al 31 dicembre 2024. Potrà usufruire di questi buoni anche chi usufruirà del buono mobilità 2020.
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