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Cambia look l’istituto scolastico Sacro Cuore di Romagnano Sesia: risanate le facciate – La Stampa

Nuovo look per l’istituto Sacro Cuore di Romagnano Sesia grazie al «Bonus facciate» 2021. Nei giorni scorso, al complesso scolastico delle Sorelle della Carità ha preso il via un importante intervento di risanamento conservativo e isolamento termico delle facciate: l’appalto è stato affidato a Comoli e Ferrari che, nella sua veste di «hub» del territorio in un progetto di economia circolare, ha scelto come esecutore l’impresa edile Arlunno di Ghemme, sotto la progettazione e direzione lavori dell’architetto Marzio Garino di Romagnano Sesia.
«Grazie al “Bonus facciate” previsto dalle legge di bilancio 2021, le Sorelle della Carità hanno potuto fare questo importante investimento per dotare l’edificio del “cappotto termico” che, oltre a consentire di migliorare il microclima interno e abbassare i costi di riscaldamento, verrà realizzato in modo sostenibile, scegliendo le soluzioni progettuali, i prodotti e i servizi migliori sotto il profilo della riduzione dell’impatto ambientale» spiega l’architetto Garino.
«Il nostro Istituto ancora una volta rivolge il proprio sguardo al futuro e all’innovazione nel rispetto dell’ambiente con questo intervento e siamo già al lavoro per un nuovo progetto di rilievo» sottolinea il preside del Sacro Cuore, Paolo Usellini. «La nostra congregazione, attraverso questo intervento per rendere più accogliente la nostra sede di Romagnano, intende promuovere il proprio progetto educativo volto alla crescita delle nuove generazioni in un’ottica di sinergia territoriale con la nostra scuola dell’infanzia “Cesare Arienta” di Prato Sesia» aggiunge suor Anna Teresa Cerutti, direttrice del Sacro Cuore di Romagnano.

La conclusione dei lavori è prevista per la metà di dicembre, ma l’intervento è stato pianificato in due step principali in modo da evitare di avere sovrapposizione tra l’attività scolastica e quelle di cantiere. «Le difficoltà che la ditta affronterà nel corso dei lavori sono rilevanti, in quanto le facciate sulle quali andremo a intervenire sono frutto di una stratificazione temporale dal primo decennio del Novecento sino a oggi: si tratta di substrati di diversi materiali, con diversi livello di degrado, che non rendono semplice l’uniformazione dell’intervento – spiega il direttore dei lavori Garino –. Si interverrà rimuovendo dapprima le parti in distacco dei rivestimenti esistenti e poi effettuando i ripristini. Dove ci sono ferri a vista, si impiegheranno malte apposite per consolidare il fondo, su cui verrà incollato il cappotto e stabilizzato con appositi tasselli speciali di ultima generazione che agendo da dietro il cappotto non prevedono la foratura del medesimo eliminando tale punto critico. Tutta la superficie dell’edificio avrà colorazione uniformata». Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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