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Incentivi auto, dal governo nessun segnale – FormulaPassion.it

Torna a far discutere la decisione del governo italiano di non sostenere a dovere il settore automotive. E tornano a far sentire la propria voce le associazioni di categoria Federauto, Unrae e Anfia, che questa volta mettono nel mirino il Decreto Sostegni-bis. O meglio, la completa mancanza di supporto all’industria auto italiana all’interno del decreto: “Non ha trovato posto il rifinanziamento degli incentivi alla sostituzione di veicoli vecchi e inquinanti con veicoli di ultima generazione, una misura di investimento sul settore e sul rinnovo del parco”.

Auto, rimbalzo mercato in Europa non deve trarre in inganno

Una decisione che, a detta delle associazioni, va in totale controtendenza con gli obiettivi diramati dall’Unione Europea, che prevede un’accelerata alla transizione ecologica. “L’assenza di incentivi, interrompendo il sostegno agli acquisti delle vetture attualmente più vendute, rischia di frenare il percorso virtuoso intrapreso – commentano le associazioni di categoria – In un momento di grande difficoltà per gli italiani, gli incentivi stavano svolgendo quella funzione di stimolo ad acquisti più sostenibili in termini ambientali contribuendo, al tempo stesso, a contenere le pesanti perdite generate dall’effetto Covid-19 sul mercato auto”. Questo è solo uno dei tanti vantaggi garantiti dagli incentivi, che le stesse associazioni hanno ribadito a più riprese ai Ministeri coinvolti dalla misura. Ma ciò non è bastato evidentemente, visto che l’assenza di sostegno al settore auto è sotto gli occhi di tutti.

Incentivi auto, esauriti anche i fondi extra

“Ribadiamo la necessità di rifinanziare l’ecobonus per le auto, compresa la fascia 61-135 g/Km, e per i veicoli commerciali, misure che finora hanno permesso, oltre che una forte riduzione dell’impatto ambientale, anche di far ripartire un settore che occupa oltre un milione di addetti – concludono Anfia, Federauto e Unrae in coro – Le previsioni di mercato per il mese di maggio sono allarmanti (-30% rispetto al 2019), chiediamo a Governo e Parlamento, che, in fase di conversione del Decreto Sostegni-bis, le misure in vigore possano essere prorogate e rifinanziate in maniera sostanziosa”.

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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