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Boom di cantieri in città con i bonus che danno la spinta alla ripresa: potenziato il… – corriereadriatico.it

MACERATA  – Recuperare i grandi contenitori cittadini sfruttando le ordinanze post sisma e i vari bonus edilizi. In attesa che decollino i cantieri per il Palazzo del Governo, per la cattedrale di San Giovanni e auspicabilmente anche per il duomo di San Giuliano e l’auditorium San Paolo a tenere banco è la ricostruzione privata leggera che è sotto gli occhi di tutti. Basta fare un giro in città per osservare come cantieri siano installati sia dentro le mura urbane che fuori. 

 

Attualmente nel Comune di Macerata sono 43 i cantieri aperti, di cui 25 dentro le mura urbiche e 18 quelli aperti fuori. Il dato emerge dalla richiesta di occupazione di suolo pubblico pervenuta agli uffici della Polizia locale per installare gru o ponteggi attorno agli edifici da ristrutturare. E’ l’effetto della partenza dei lavori per la ricostruzione post sisma che si assomma ai vari bonus edilizi, su tutti il superbonus del 110% che è di sicuro tra i più apprezzati, oltre ai vari bonus ristrutturazioni come l’ecobonus ed il sismabonus, per la riqualificazione energetica e la riduzione del rischio sismico fino al bonus facciate che il Comune di Macerata ha molto spinto adottando anche una variante apposita per estenderne l’utilizzo in più zone della città. 

Un altro dato che pure indica come ci sia fermento nel settore edilizio, nonostante la cronica assenza di manodopera da reperire sul mercato per potenziare le ditte che operano nel settore sia il tallone d’Achille che può rallentare il ciclo della ricostruzione come denunciato dalle associazioni di categoria, è quello che concerne l’accesso agli atti che i tecnici, architetti, ingegneri o geometri, richiedono agli uffici comunali e che sono lievitati negli ultimi tempi, raggiungendo gli oltre 200 al mese. Questo ha comportato anche la necessità di una riorganizzazione degli uffici, un loro potenziamento del personale per rispondere e velocizzare queste pratiche ed anche nuovi locali da mettere a disposizione, come l’ex centro musicale di via Santa Maria della Porta che diverrà un ulteriore sportello aperto al pubblico. Un grande cantiere di rigenerazione urbana è quello che riguarda la sistemazione dei palazzi lesionati dal sisma nel quartiere Pace, che dovranno essere completamente abbattuti e ricostruiti ex novo, con i tempi di attuazione dell’intervento che sono però slittati a fine anno. Importante risulta anche il recupero delle numerose chiese lesionate dal sisma in centro.

C’è particolare attesa per l’avvio dell’intervento presso la Collegiata di San Giovanni in piazza Vittorio Veneto, dove sono disponibili 3,2 milioni di fondi europei Por Fesr. Quando c’è stato il terremoto ad agosto 2016, era in atto nella chiesa un intervento di riparazione con miglioramento sismico. I danni prodotti dal sisma, concentrati questa volta sulla cupola emisferica e sulla facciata, non interessate dal precedente intervento, hanno impedito il completamento dei lavori, e comportato la chiusura. L’attuale progetto, invece, si basa su fondi europei destinati al recupero e riqualificazione di un manufatto con un alto valore simbolico. La struttura potrà infatti svolgere il ruolo di cattedrale supplente, fin quando non sarà riaperto il duomo e potrà fungere da aula magna per l’Università o auditorium per il Comune, piuttosto che spazio di esposizione per l’Accademia di Belle arti. 



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