Prevalgono i giudizi di stabilità dei prezzi. Migliora la domanda nelle aree non urbane, ma l’andamento degli incarichi a vendere resta ovunque sfavorevole.
È quanto emerge dal Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia, pubblicato il 24 maggio 2021 dalla Banca d’Italia.
Nell’indagine condotta presso 1.323 agenti immobiliari dal 29 marzo al 30 aprile 2021, più del 60 per cento degli operatori segnala una sostanziale stabilità dei prezzi rispetto alla precedente rilevazione; la quota di coloro che riferiscono quotazioni in diminuzione è scesa, ma resta di poco superiore a un quarto del totale.
I giudizi sulle condizioni della domanda sono migliorati nelle aree non urbane, ma si confermano sfavorevoli nelle città; l’andamento dei nuovi incarichi a vendere è rimasto ovunque negativo. I tempi di vendita e lo sconto medio rispetto al prezzo iniziale richiesto dal venditore sono lievemente diminuiti. Le prospettive sono migliorate, sia sul proprio mercato di riferimento sia su quello nazionale; le attese restano tuttavia prevalentemente negative nel trimestre in corso, mentre sono più favorevoli su un orizzonte biennale.
Nelle percezioni degli agenti, su un orizzonte di tre anni le caratteristiche delle abitazioni ricercate dai potenziali acquirenti saranno molto diverse da quelle prevalenti prima della pandemia, con una maggiore richiesta di unità abitative indipendenti e con spazi esterni.
In allegato il rapporto completo
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