BASSO MOLISE. Il Presidente dell’Unione dei Comuni “Castello di Gerione”, l’ingegner Robert Caporicci (anche sindaco di Provvidenti) dichiara che un “Superbonus così non si era mai visto”, e dobbiamo saper cogliere questa immensa opportunità per i nostri territori.
Tra le varie misure adottate dal governo italiano, incluse nel Decreto Rilancio (Decreto Legge n. 34/2020) per promuovere la ripresa dopo la crisi provocata dal Covid-19, è il Super Ecobonus e il Sisma Bonus 110, che introducono una grande occasione di rilancio e di sviluppo per la valorizzazione delle nostre abitazioni e patrimonio immobiliare, nonché la riqualificazione dei centri storici, rendendoli antisismici e a risparmio energetico.
In questa nuova sfida, il ruolo delle istituzioni, dei nostri territori e degli uffici comunali è quella di dare celere risposta alle richieste e necessità dei cittadini, quali l’accesso veloce agli atti e la semplificazione delle procedure. Molti cittadini sono spesso demoralizzati e rassegnati per i ritardi e le procedure della pubblica amministrazione.
Già nei giorni scorsi molti sindaci hanno sottoscritto una nota di sollecito agli uffici Beni Ambientali e alla Soprintendenza Archeologica per segnalare il loro ritardo nel rilascio dei rispettivi pareri necessari per l’esecuzione dei lavori.
In particolare il super ecobonus rappresenta anche un contrasto alla povertà energetica, ossia per quelle famiglie, che per motivi del basso reddito, o perché gli impianti e l’involucro delle loro abitazioni quali pareti e infissi, non sono performanti energeticamente, hanno difficoltà per far fronte alle bollette energetiche e l’impossibilità di acquistare i servizi energetici essenziali, e questo fatto incide notevolmente sulla qualità della loro vita.
Con gli impianti fotovoltaici che si andranno a realizzare sulle abitazioni, successivamente vi è la possibilità di formare delle Comunità Energetiche con i cittadini, alla quale possano partecipare anche il comune con i suoi impianti. La comunità energetica è una associazione di cittadini ove i partecipanti mantengono i loro diritti come clienti finali, compreso quello di scegliere il proprio fornitore di energia elettrica ed uscire dalla comunità quando lo desiderano. La partecipazione è aperta a tutti gli utenti sotto la stessa cabina elettrica, compresi quelli appartenenti a famiglie a basso reddito o vulnerabili. L’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici viene condivisa e scambiata fra i partecipanti all’interno della comunità. A questo scambio di energia fra i cittadini viene riconosciuto un incentivo che ammonta a circa 0,15 centesimi al kWh. Attraverso il reinvestimento dei profitti generati le comunità energetiche mirano alla sostenibilità economica con una missione sociale più ampia. Comunità Energetica significa anche cooperazione, scambio, concetti alla base “del vivere insieme” e una nuova strade verso modi di produzione e consumo dell’energia a km zero.
Come ci ha ampiamente dimostrato la crisi legata al Covid-19 , sia sanitaria ed economica, l’impatto dell’uomo sull’ambiente sta producendo ricadute a tutti i livelli. La dura prova che stiamo affrontando deve essere di monito per una futura rinascita in chiave realmente sostenibile per il nostro benessere».
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