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”E’ il cantiere più grande d’Italia finanziato con l’ecobonus. Un investimento da 50 milioni”, Marilleva rinasce partendo dal passato – il Dolomiti

MEZZANA. “E’ il più grande cantiere d’Italia per quanto riguarda le tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile finanziato con l’ecobonus“. A parlare è Luciano Rizzi, presidente dell’Azienda per il turismo val di Sole. “Un intervento complesso ma che ci permette di riqualificare un’intera area. I lavori si concludono per la stagione invernale e l’idea sarebbe quella di coinvolgere Fiorello, un grande artista che ha iniziato la sua carriera proprio qui”.

Un maxi intervento per la riqualificazione dei complessi costruiti negli anni ’70 e ’80. Un investimento a Marilleva da 50 milioni di euro per la ristrutturazione di 8 condomini, circa 750 unità abitative e 150 camere d’albergo, si dovrebbero aggiungere una quindicina di altre strutture (1.200 unità abitative e 200 camere d’hotel) per un volume di altri 80 milioni. Insomma, un centro storico del turismo solandro e trentino è effervescente e in piena attività. 

Un’iniziativa che si muove in particolare per i fondi messi a disposizione dal Superbonus 110%. “Un’occasione davvero unica e che rende fattibili questi interventi, altrimenti non sarebbe stato possibile riqualificare l’area. E’ da anni – dice Rizzi – che il Comune di Mezzana si è attivato per trovare una soluzione ma è sempre stato complesso mettere in pratica i progetti per i costi particolarmente alti e il frazionamento delle proprietà. Questa riqualificazione rappresenta una svolta nell’economia della valle. Il consumo di suolo in proporzioni al numero di edifici è di basso impatto, questi immobili in cemento e alluminio hanno un’enorme dispersione termica, così si riesce a migliorare almeno del 40% questo fattore per costruire un futuro più verde e sostenibile “.

Negli anni si è parlato anche di un intervento della Provincia, un’ipotesi tramite un bando multidisciplinare di livello europeo, poi messo nel cassetto per i costi fuori scala e la difficoltà poi nel coinvolgere tutta la parte degli imprenditori e i vari proprietari degli immobili o degli appartamenti. Adesso c’è questa possibilità che mette in rete il Comune e il tessuto imprenditoriale di zona. 

Un fulcro del turismo in val di Sole, Marilleva è stata una piazza d’élite e ha contributo alla storia del turismoprima di un periodo considerato di decadenza. “Dobbiamo considerare che quel, per così dire, tracollo è una percezione, forse ingenerosa: bene precisare che questa è una dinamica che riguarda in particolare il Trentino. I turisti – evidenzia il presidente dell’Apt – hanno sempre apprezzato l’ospitalità dell’area, soprattutto per la tipologia di offerta legata alla vicinanza delle piste. Se negli anni ’70 i clienti arrivavano in elicottero, la dimensione è internazionale, la località è appetibile e si basa sui mercati quali Polonia e Repubblica Ceca“.

A ogni si pianifica un importante rilancio dell’area, una valorizzazione del patrimonio esistente. “La scelta – aggiunge Rizzi – è quella di intervenire sulle strutture esistenti che hanno un alto valore storico. Si prevede una riqualificazione in grado di utilizzare tecnologie e materiali moderni nel rispetto degli edifici. C’è anche un lavoro culturale da portare avanti, adesso questa tipologia di architettura è considerata vecchia ma si parla di immobili considerati considerati all’avanguardia quando sono stati costruiti. Non dobbiamo dimenticare le nostre radici: prima eravamo una valle di emigrazione, questa area è stata tra le prime località a puntare sul turismo e ancora oggi pesa tantissimo per quanto riguarda il settore invernale. Se oggi la val di Sole è turistica, il merito è anche del ruolo per certi versi pionieristico di Marilleva che è riuscita a dare opportunità ai nostri nonni e genitori”.

Un progetto che intende recuperare il patrimonio per attrarre nuovi turisti. “Si riparte dalle radici, magari un po’ dimenticate. Si recupera l’esistente – continua il numero uno dell’Azienda per il turismo val di Sole – per creare una tendenza. E’ una sfida impegnativa ma che ci può dare un ulteriore slancio per compiere altri investimenti. Ci sono attività invernali molto recenti, ma pensiamo anche alla montagna nella sua versione estiva che è un’attrattiva molto recente incentivata dagli sviluppi dell’outdoor. Negli ultimi 5 anni la stagione calda è cresciuta nel peso dei flussi dal 33% al 45% e negli ultimi 15 anni si è passati da una tipologia di vacanza identificata come adatta per una fascia di popolazione più matura alle dinamiche odierne e molto interessante anche per i giovani“.

Stazione invernale ancora importante, riqualificare Marilleva, che negli anni è diventata un’area considerata in decadenza con consumi oggi non più sostenibili, significa così puntare con slancio anche sulla stagione estiva. “Questo intervento – commenta Rizzi – consente progettualità di ampio respiro. E se un proprietario vuole vendere, gli immobili possono essere ceduti a imprenditori interessati perché adesso diventano appetibili per eventuali acquirenti. E’ un punto di partenza per ulteriori investimenti in grado di mantenere la località attrattiva e moderna. E’ evidente poi che se si riesce a rafforzare di più l’estate, circolano più risorse da veicolare sul territorio e aumenta la forza di investimento”. 

I cantieri sono stati visitati anche dall’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Riccardo Fraccaro, accompagnato dal sindaco di Mezzana, Giacomo Redolfi, e dal presidente dell’Apt val di Sole, da Fabio Sacco (direttore dell’Azienda per il turismo val di Sole) e Marco Giovanazzi (presidente dell’Ordine degli architetti), oltre che dai consiglieri provinciali Alex Marini (Movimento 5 stelle) e Ivano Job (Lega).

“Questi interventi seguono le linee implementate in questi anni dalla nostra valle: sostenibilità, ambiente e turismo. A questo si aggiunge la possibilità di far lavorare le aziende e le maestranze del Trentino. E’ un’occasione unica e siamo riusciti a coglierla velocemente per sviluppare elementi importanti della val di Sole”, conclude Rizzi.

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