Un incremento da 100 euro direttamente in busta paga. Di fatto, un bonus Renzi maggiorato. A chi spetta il Bonus Irpef 2021.
Fino a qualche mese fa si sarebbe parlato di Bonus Renzi. Ora, con le modifiche apportate dall’ultima Legge di Bilancio, l’incentivo in busta paga si è alzato di 20 euro, portando il tutto non solo a un importo più alto ma anche a cambiare nome, fissando un più preciso “Bonus Irpef”. Un’aggiunta di 100 euro sul saldo finale della prestazione lavorativa, il che non è mai da buttare via. Uno di quei bonus nati prima della pandemia ma passati nel filtro delle revisioni per adeguarlo alle esigenze imposte dalla crisi. Per quanto riguarda i fruitori, tuttavia, non sono subentrate poi così tante variazioni.
Il Bonus Irpef 2021, infatti, verrà riconosciuto ai lavoratori in possesso di un contratto di lavoro dipendente con reddito fino a 28 mila euro. Inoltre, via libera ai lavoratori dipendenti e assimilati incapienti. In questo caso, il reddito dovrà essere inferiore a 8.145 euro. Come per i vecchi 80 euro di Renzi, il sistema di accredito prevedrà l’erogazione dei soldi direttamente in busta paga. Indifferentemente, i beneficiari possono operare sia nel settore pubblico che nel privato.
LEGGI ANCHE >>> Bonus Irpef, in arrivo i pagamenti: a chi spetta
Bonus Irpef, la carica dei 100 (euro): i requisiti
Va ricordato che, per quanto riguarda il Bonus Irpef 2021, il sussidio verrà elaborato in base alle fasce di reddito previste. Le quali restano valide anche nel 2021: 100 euro al mese arriveranno per chi detiene un reddito compreso fra i 26 mila e i 28 mila euro. Per chi rientra nella fascia reddituale fra 28 mila e 35 mila euro, il contributo erogato sarà di 80 euro. Per i redditi compresi fra 35 mila e 40 mila euro, si tratterà di somme decrescenti, a partire dagli 80 euro ancora erogabili per il 35 mila, fino allo zero.
LEGGI ANCHE >>> Bonus Mobili: confermata la proroga per detrazione IRPEF del 50%
Un’ulteriore agevolazione dovuta al Bonus Irpef, riguarda il calcolo dei requisiti. Da questi, infatti, vanno esclusi i redditi derivanti dalle abitazioni principali e dalle pertinenze relative. Fuori dal calcolo anche i premi soggetti all’imposta sostitutiva del 10%. Discorso diverso, invece, per i redditi che derivano dagli immobili soggetti alla cedolare secca. La dichiarazione dei redditi, tuttavia, potrebbe anche far maturare le circostanze di rimozione del Bonus Irpef, qualora si accertino dei redditi che vanno oltre quello da lavoro dipendente. In quel caso, il diritto all’incremento in busta paga andrà rivisto.
Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.