Il mercato delle elettrificate è in grande crescita in Italia e il rischio è che i fondi stanziati con l’Ecobonus per il 2021 possano terminare prima della fine dell’anno, rallentando le vendite.
A lanciare l’allarme – in una lettera al ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti – è Motus-E, l’organizzazione che raccoglia circa 70 aziende del settore automotive interessate allo sviluppo della mobilità a zero emissioni.
Il mercato vola
”L’andamento del mercato delle auto elettriche e ibride a ricarica esterna – si legge nella comunicazione – sta registrando una crescita superiore alle aspettative anche in questo secondo anno di pandemia. Nel solo mese di maggio si sono raggiunte le 12.790 unità, toccando la quota di mercato dell’8,93% (su un singolo mese la più alta di sempre) con 5.117 vetture a batteria e 7.663 ibride. Dal punto di vista dei bonus utilizzati, si rileva un consumo di circa il 40% dei fondi previsti per l’intero 2021 in meno di cinque mesi di erogazione, anche considerando la recente integrazione di 56 milioni. L’attuale tasso di crescita, oltre che fornire forti segnali di ottimismo per la transizione tecnologica e sostenibile della mobilità, fa ipotizzare che i bonus non permetteranno di raggiungere la fine dell’anno, con il rischio che addirittura si esauriscano ad ottobre“.
Secondo Motus-E. “le conseguenze di un tale prematuro esaurimento dei fondi per i veicoli elettrici porterebbero inevitabilmente a una distorsione negativa del mercato, come già riscontrato all’inizio di questo anno quando gli incentivi sono stati erogati solo a partire dal 18 gennaio 2021”. L’organizzazione teme che “il combinato disposto dell’esaurimento anticipato dei fondi e dell’incertezza sulle intenzioni del governo di mettere in campo politiche strutturali di supporto alle immatricolazioni di veicoli elettrici, come avviene negli altri paesi europei, porti al raffreddamento della domanda con ripercussioni negative sul lato dell’offerta e della produzione, penalizzando in particolare l’industria nazionale e gli introiti fiscali attraverso l’Iva”.
Il problema delle immatricolazioni
Motus-E punta poi l’attenzione su un problema strutturale collegato alla norma Ecobonus, che non prevede di erogare gli incentivi ai mezzi ordinati nel 2021 ma immatricolati nel 2022. “Questo – si legge ancora nel testo inviato a Giorgetti – sarà fonte di ulteriore incertezza per mercato, clienti e venditori, negli ultimi mesi dell’anno”.
“Strategia strutturale”
È inoltre “importante che la attuale strategia diventi strutturale e che si distingua rispetto ai provvedimenti d’emergenza di supporto al mercato delle auto convenzionali”. “Paesi come Germania, Francia e Spagna hanno già esteso oltre il 2021 e rafforzato gli incentivi all’acquisto di auto elettriche anche attraverso le risorse previste dal Next Generation UE e definite nei rispettivi Recovery Plan”.
Motus-E esorta le istituzioni italiane “e, in particolare, il ministero dello Sviluppo economico” a provvedere, quindi, a una serie di interventi urgenti: rafforzamento di quanto già erogato a copertura dei mesi di novembre e dicembre 2021, adeguamento dell’attuale normativa al fine di garantire l’effettiva copertura per tutti i mezzi ordinati nel 2021 e targati nel 2022 e “l’istituzione di un nuovo fondo Ecobonus, esclusivamente riferito alla categoria di autoveicoli compresi nella fascia 0-60 grammi per chilometro di CO2, per il triennio 2022-2024“.
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