L’agevolazione del 110% prevista per la riqualificazione e la messa in sicurezza del patrimonio edilizio esistente considera, tra gli interventi, anche il rifacimento del tetto. Ecco quali sono gli interventi incentivabili
la redazione
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Il Superbonus 110% può essere l’occasione per pensare al rifacimento del tetto. L’agevolazione prevista per legge spetta, infatti, in caso di interventi trainanti riguardanti l’isolamento termico sugli involucri (tra cui i sistemi di isolamento a cappotto), la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale e gli interventi antisismici.
Le spese per la coibentazione del tetto rientrano nel primo e nel terzo di questi interventi. A condizione che, specifica l’Agenzia delle Entrate, il tetto sia “elemento di separazione tra il volume riscaldato e l’esterno, che anche assieme ad altri interventi di coibentazione eseguiti sull’involucro opaco incida su più del 25% della superficie lorda complessiva disperdente”.
Inoltre gli interventi devono portare al miglioramento di due classi energetiche dell’edificio, verificabili attraverso la presentazione di un APE – Attestato di Prestazione Energetica – pre e post intervento da parte di un termotecnico e realizzabili anche congiuntamente con altri interventi riguardanti l’efficienza energetica e l’installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo. Per poter accedere al superbonus/sismabonus è invece necessario dimostrare un miglioramento della risposta sismica dell’edificio da parte di uno strutturista e che l’immobile sia in zona sismica 1, 2 o 3.
Rifacimento del tetto e Superbonus: quali interventi sono incentivati
Il rifacimento della copertura rientra tra gli interventi previsti dal Superbonus 110% sia in caso di riqualificazione energetica, attraverso l’isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali (coperture, pavimenti) e inclinate, delimitanti il volume riscaldato, verso l’esterno, verso vani non riscaldati o il terreno che interessano l’involucro dell’edificio, che interventi di messa in sicurezza antisismica, attraverso il rinforzo strutturale dell’elemento portante degli edifici in zona sismica 1, 2 o 3.
L’Ing Luca Artistico Expert coordinator di BMI Italia, spiega che “l’isolamento termico della copertura è particolarmente interessante perché può impattare fino a un 40% dell’efficienza energetica dell’intero edificio. Va però sottolineato che la sola sostituzione della copertura, nonostante il suo elevato impatto energetico, non è sufficiente a permettere di soddisfare i requisiti previsti dal superbonus/ecobonus, a meno di abitazioni unifamiliari poste su un unico piano, con uno sviluppo prevalentemente orizzontale”.
Rientrano tra gli interventi ammessi alla maxi detrazione tutte le tipologie di coperture: piane, tra cui le coperture tecniche, i tetti verdi, quelle con pavimentazione calpestabile, e quelle a falda formate da diverse tipologie di manto e isolanti, che possono essere naturali o sintetici.
Infine sono ammesse anche le spese relative a demolizione e successiva ricostruzione della copertura, nel rispetto dei vincoli urbanistici e paesaggistici, anche se in questo caso c’è il rischio di superare i massimali previsti.
Tra gli interventi potenzialmente compresi dal superbonus non c’è so solo il rifacimento del tetto, ma anche le tegole (sia nel caso di sostituzione che di riutilizzo di quelle esistenti) e i vari elementi che compongono la copertura. L’efficienza energetica dell’involucro (e quindi anche della copertura) passa infatti attraverso una serie di benefici che vengono apportati dall’azione sinergica di più elementi quali l’isolante, ma anche le membrane impermeabilizzanti che controllano il passaggio di vapore e contribuiscono a mantenere efficiente il funzionamento dello strato di coibentazione.
Sono compresi anche gli accessori per la ventilazione della copertura, che aiutano a ridurre il passaggio di calore verso gli strati più interni durante le giornate calde, e il già citato manto. “Quest’ultimo – spiega Aldo Barbaglia, Systems and Training Manager di BMI Italia – può essere costituito da tegole che contengono pigmenti riflettenti e contribuiscono a riflettere il calore verso l’alto o da piccoli elementi (tegole o coppi) che, grazie alla loro geometria apportano anch’essi benefici aumentando la ventilazione sottotegola, favorendo l’evacuazione del vapore in eccesso proveniente dagli ambienti sottostanti e contribuendo in modo determinante all’efficientamento energetico di tutto l’involucro edilizio”.
Interventi antisismici e installazione di un impianto fotovoltaico
Il rifacimento del tetto può rientrare anche nella terza categoria di interventi trainanti, ovvero quelli antisismici. Se l’edificio è localizzato in zone ad elevata sismicità, l’adeguamento statico può prevedere anche il ridimensionamento della struttura portante del tetto, nel rispetto delle nuove indicazioni normative. Anche in questo caso la nuova copertura potrà contribuire al miglioramento energetico dell’edificio nel momento in cui si ridefinisca il pacchetto o sistema tetto. “A proposito, sarà bene porre attenzione anche alle soluzioni di fissaggio del manto, per evitare danni a cose e persone in caso di terremoto”.
Nel rifacimento del tetto – ma anche come intervento a sé stante – è possibile considerare la posa di un impianto fotovoltaico, come intervento trainato, per il quale sono disponibili incentivi dedicati. “Per la sua installazione si possono valutare anche soluzioni totalmente integrate in copertura, diventando parte funzionale e riducendo gli impatti estetici”, conclude Barbaglia.
Quali sono i limiti di spesa per il rifacimento della copertura del tetto?
Per il superbonus/ecobonus l’incentivo è calcolato su un ammontare complessivo delle spese pari a 50mila euro, per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti site all’interno di edifici plurifamiliari; 40mila euro, moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, se lo stesso è formato da due a otto unità immobiliari e 30mila euro se lo stesso è composto da più di otto unità immobiliari.
Per quanto riguarda il superbonus/sismabonus, gli interventi antisimici che danno accesso al 110% sono tutti quelli compresi nella attuale decreto che prevede un tetto di di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare, ma senza vincoli sul numero massimo di immobili su cui effettuare i lavori, tranne che l’edificio si deve trovare in zona sismica 1, 2, o 3.
Contare su un tetto bene isolato è determinante, dato che il 20% delle dispersioni di calore passano da qui. Quindi, per fare efficienza energetica in edilizia, partendo dalla riqualificazione energetica– “è bene considerare il tetto, e farlo transitandolo verso classi energetiche più performanti grazie all’azione dei suoi componenti: le membrane impermeabilizzanti; lo strato isolante; il manto”, sottolinea Aldo Barbaglia.
Quali tipologie di materiali di devono utilizzare perché il progetto di isolamento della copertura sia conforme ai requisiti del superbonus?
Per il superbonus/ecobonus, i materiali adibiti alla coibentazione dell’involucro edilizio devono rispettare i CAM – criteri ambientali minimi -definiti dal ministero dell’Ambiente. Ovvero almeno il 50% delle materie e dei componenti deve essere riciclabile o sottoponibile a demolizione selettiva a fine vita- . Deve essere composto da almeno il 15% di materiale riciclato e non deve contenere sostanze classificate come pericolose.
BMI Wierer propone pacchetti di copertura ad alte prestazioni certificati CAM, che garantiscono ottimo comfort abitativo in tutte le stagioni e risparmio energetico degli edifici.
Rifacimento tetto, non solo Superbonus
E’ ovvio che se sono rispettati i requisiti per il 110% la scelta ricada su questa detrazione ma non sempre è la soluzione migliore o preferibile per i progettisti. Le pratiche per l’ottenimento del Superbonus sono infatti più lunghe e complesse rispetto a quelle previste per i bonus casa del 50% per interventi di ristrutturazione o 65% per l’efficientamento energetico, e anche in funzione delle esigenze della committenza può essere più conveniente l’utilizzo di un altro bonus.
I progettisti si rivolgono alle aziende specializzate proprio perché è una materia molto complessa: richiede una serie di interventi preliminari, è necessario fare un computo metrico molto dettagliato, si devono rispettare i massimali.
BMI Italia con il servizio BMI Expert Sportello Superbonus supporta gratuitamente i progettisti nella scelta del miglior materiale possibile. Si tratta infatti di un servizio disponibile in tutta Italia con architetti e ingegneri che diventano veri e propri consulenti tecnici che, una volta comprese le necessità dei clienti, li guidano verso la miglior configurazione per la propria copertura, sia a falde che piana.
Alla fine del lavoro i tecnici rilasciano un fascicolo tecnico che è in effetti un progetto esecutivo della copertura che tiene conto delle esigenze del cliente, in cui sono descritti i prodotti che devono essere usati, con le schede tecniche, un capitolato, e verificando, attraverso dei calcoli termoigrometrici, che non ci sia formazione di condensa all’interno della stratigrafia di copertura, naturalmente nel rispetto della legislazione vigente.
Ogni progetto, conclude Aldo Barbaglia è a sé e per realizzare una copertura a regola d’arte e accedere alle vantaggiose detrazioni offerte dal Superbonus 110% è necessario rispondere a requisiti altamente specifici, oltre che effettuare uno studio di fattibilità estremamente approfondito.
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