Il Bonus Facciate permette di ottenere detrazioni fiscali fino al 90% (sul conto Irpef, rimborsabili in 10 anni in rate di uguale importo) per interventi influenti dal punto di vista termico o che interessino l’intonaco per oltre il 10% della superficie disperdente complessiva totale dell’edificio. Nello specifico, si parla di “interventi sulle strutture opache verticali” delle facciate esterne, purché siano ubicati nelle zone A o B ai sensi del Decreto ministeriale 1444 del 2 aprile 1968, o in zone a queste assimilabili in case a normative regionali o regolamenti edilizi comunali.
La zona A e la zona B
Quando si parla di zona A, s’intendono le parti del territorio interessate da agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale o da porzioni di essi, comprese le aree circostanti che possono considerarsi parte integrante, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi. La seconda zona, la B, include invece le altre parti del territorio edificate, anche solo in parte, considerando tali le zone in cui la superficie coperta degli edifici esistenti non è inferiore al 12,5% della superficie fondiaria della zona e nelle quali la densità territoriale è superiore a 1,5 mc/mq.
Come funziona il Bonus Facciate
Come già per l’Ecobonus (di cui fa parte) che per il Superbonus, anche per il Bonus Facciate l’agevolazione consiste in una detrazione d’imposta, in questo caso del 90%: come detto, riguarda gli interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti, di qualsiasi categoria catastale, compresi gli immobili strumentali. Sono ammessi a beneficio, ricordiamo, esclusivamente gli interventi sulle strutture opache della facciata, su balconi, ornamenti e fregi.
Chi può usufruire delle detrazioni
Possono usufruire dell’agevolazione tutti i contribuenti, residenti e non residenti nel territorio dello Stato, soggetti Irpef e soggetti passivi Ires, che possiedono a qualsiasi titolo l’immobile oggetto di intervento. La detrazione non spetta a chi possiede esclusivamente redditi assoggettati a tassazione separata o a imposta sostitutiva. Come da prassi, è sempre meglio chiedere consiglio e rivolgersi a professionisti del settore: a questo link è comunque disponibile un primo fascicolo informativo, e c’è pure un video dell’Agenzia delle Entrate.
Come detto, la detrazione è riconosciuta nella misura del 90% delle spese documentate, sostenute nel 2020 e nel 2021 ed effettuate tramite bonifico bancario o postale. Va ripartita in 10 quote annuali costanti e di pari importo: la buona notizia è che non sono previsti limiti massimi di spesa, né un limite massimo di detrazione. Nel 2020, e solo a Brescia città, si stimava una “affare” da 80 milioni di euro.
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