Quesiti di natura fiscale
Per i dubbi di natura strettamente fiscale è bene invece rivolgersi all’Agenzia delle Entrate con una specifica procedura dal nome “interpello”. L’ente è tenuto a dare risposta entro 120 giorni, in caso non arrivasse alcuna indicazione sarà implicito il silenzio-assenso.
Ma come si fa? Quali quesiti è possibile porre? Come si legge sul sito dell’
Agenzia delle Entrate
dove è spiegata l’intera procedura «l’istanza deve riguardare l’applicazione di una norma a casi concreti e personali, quando sussistono obiettive condizioni di incertezza sull’interpretazione della norma stessa». L’ambito è circoscritto alla interpretazione di norme primarie e secondarie, con esclusione di tutti gli atti privi di contenuto normativo come circolari, risoluzioni, istruzioni, note e atti simili.
L’istanza deve essere presentata personalmente dal contribuente interessato, salvo eccezioni (ad esempio, genitore per conto del figlio minore). Tra i soggetti legittimati a presentare l’istanza rientrano anche i responsabili d’imposta (ad esempio, i notai, obbligati al pagamento dell’imposta per fatti o situazioni riferibili ai propri clienti) e i coobbligati al pagamento dei tributi. Oltre che dai soggetti cui è attribuita la rappresentanza di contribuenti diversi dalle persone fisiche, l’istanza può essere inviata anche dal procuratore generale o speciale.
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