3 Luglio 2021
Seguendo i primi passi verso un ritorno alla normalità iniziano a delinearsi nuovi scenari. In quale situazione si trova il mercato e quali sono i settori su cui gli operatori puntano?
Monitorimmobiliare lo ha chiesto a Luca Mazzoni, CEO di Protos.
Il mercato di oggi è cambiato
M: Ho ascoltato con interesse molti degli interventi di RE ITALY. L’entusiasmo legato alla fase di ripartenza è stato il fil rouge degli interventi degli operatori che si sono seduti a questo tavolo.
Abbiamo osservato la ripresa significativa delle transazioni, i numeri dell’Agenzia delle Entrate segnano un +40%.
Elemento decisamente positivo è il recupero non solo nelle grandi città ma anche nei piccoli centri urbani.
Il cambiamento può essere definito con la parola flessibilità.
Quali sono i settori più promettenti
M: Il settore Hospitality vede numeri decisamente in ripresa. La curva è in ascesa, bisognerà osservare con attenzione se è delineata da un incremento della domanda o se è frutto di fenomeni inflazionistici.
L’Hospitality è l’unico settore, o uno dei pochi, dove la manodopera non è comprimibile in relazione a quello che è l’innovazione tecnologica. Spunti di interesse sono offerti dal mercato romano, un po’ indietro rispetto a quello di Milano.
Buono il recupero del residenziale. Secondo alcuni studi, gli appartamenti in vendita sono circa 40 mila, rispetto a una media di 50-60 mila unità degli anni precedenti. Lo spostamento verso i piccoli centri è un fenomeno che dovrà essere osservato attentamente per capire se è una tendenza transitoria o duratura. È un po’ quello che è successo nella Silicon Valley già prima della pandemia quando numerosi manager di multinazionali si erano definitivamente spostati dai quartier generali della California in altri Stati.
Bisognerà osservare con attenzione se il fenomeno a cui abbiamo assistito in altre piazze internazionali sarà replicabile in centri come, ad esempio, Milano.
Amazon ha definito un limite di sosta negli uffici di tre giorni alla settimana, altre aziende hanno una soglia massima di permanenza minore, l’altro giorno l’amministratore delegato di Morgan Stanley diceva “fine della ricreazione, tutti in ufficio”. È un mondo ancora abbastanza scomposto, dal mio punto di vista.
Il tema dibattuto degli uffici dovrà essere osservato anche sotto l’ottica di quella che sarà l’evoluzione a tendere di un nuovo modello di ufficio e dell’efficacia reale di quello che è lo smart working, anche in termini di creazione di nuove opportunità. La macro divisione è tra un mondo che possiamo definire back office e un mondo che invece possiamo chiamare front office.
L’entusiasmo degli operatori di cui parlavamo, che abbiamo visto anche a RE ITALY, è anche l’entusiasmo per la possibilità di rincontrarsi, rivedersi, identificare insieme dei nuovi scenari evolutivi un po’, passatemi il termine, post-bellici.
Le prospettive degli investimenti post pandemia
M: La nostra visione di player attivo non solo nel Real Estate ma anche nel mondo Energy e di infrastrutture ci porta sempre di più a integrare la filiera dei servizi, anche sul Real Estate.
Ultimamente abbiamo avviato una start up con focus sul mondo del Superbonus e dell’Ecobonus che ci vede impegnati con un team di circa 50 persone.
Stiamo assistendo a un’integrazione di servizi professionali, qualitativamente evoluti. Riteniamo di continuare a essere dei leader e un player integrato in una logica sempre evolutiva.
Ecobonus, Superbonus, Green, ESG sono tutte parole chiave che sentiremo sempre di più nei prossimi anni.
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