Il ministero della Pubblica Amministrazione ha annunciato l’arrivo di un modulo unico, valido in tutta Italia, per la comunicazione di inizio lavori per il superbonus. L’obiettivo è quello di “assicurare la massima operatività e l’uniforme applicazione delle semplificazioni su tutto il territorio nazionale”.
Al modulo per presentare al Comune la comunicazione dei lavori per il superbonus (CILA-Superbonus) stanno lavorando il Dipartimento della Funzione pubblica con le Regioni, l’ANCI e tutte le altre amministrazioni interessate.
Superbonus più facile, cosa cambia
Tra le tante novità del decreto Recovery per affrontare i problemi dell’eccesso di adempimenti burocratici che sinora hanno frenato l’accesso alla misura soprattutto da parte dei condomini, c’è la semplificazione degli interventi che riguardano il superbonus (compresi quelli che riguardano parti strutturali degli edifici e i prospetti) che ora potranno essere realizzati con la semplice comunicazione al Comune, asseverata dal tecnico (CILA-Superbonus). Sono esclusi solo gli interventi che prevedono la demolizione e la ricostruzione degli edifici.
La CILA, introdotta nel 2010 all’interno del Testo unico dell’Edilizia per semplificare l’avvio dei lavori senza dover presentare il titolo abitativo, è un documento che viene comunicato, anche in forma digitale, all’ufficio tecnico del Comune e deve essere redatto da un professionista.
Per le nuove richieste del superbonus 100% l’attestazione degli estremi del titolo abitativo spetta dunque alla sola CILA, senza l’attestazione dello stato legittimo dell’immobile.
Ovviamente “ogni valutazione” sulla legittimità dell’immobile oggetto dell’intervento e degli stessi lavori “resta impregiudicata“, con la possibilità che vengano segnalate irregolarità dell’edificio. Restano fermi, se dovuti, gli oneri di urbanizzazione.
Superbonus, cosa dovrà essere indicato nella CILA
Nella CILA dovranno essere indicati gli estremi del permesso di costruire o del provvedimento che ha legittimato l’immobile. Per gli edifici più antichi è sufficiente dichiarare che la costruzione dell’immobile è stata completata prima del primo settembre 1967.
In tutti casi, rende noto il ministero, non sarà più necessaria l’attestazione di stato legittimo, particolarmente complessa e onerosa. In questo modo si accelerano gli interventi di efficientamento energetico e antisismico e si eliminano le lunghe attese per accedere alla documentazione degli archivi edilizi dei Comuni (3 mesi in media per ogni immobile oggetto di verifica).
Superbonus, semplificazione e risparmio
L’eliminazione dell’attestazione di stato legittimo comporta inoltre un risparmio di spesa per adempimenti burocratici stimabile in 110 milioni di euro. Questi fondi verranno reinvestiti in spesa produttiva, ossia in progettazione e realizzazione degli interventi. Ulteriori novità riguardano la massima semplificazione per gli interventi in edilizia libera, per i quali basterà una semplice descrizione. Non sarà necessario neanche presentare l’agibilità, dato che gli interventi previsti dal superbonus migliorano l’efficientamento energetico e quello antisismico.
Source: quifinanza.it
Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.