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A Taranto la TARI sarà più costosa – Corriere di Taranto

Novità su pagamento e orario per le strisce blu, come già riferito nei giorni scorsi, ma anche per un possibile aumento della TARI dovuto al non raggiungimento degli obiettivi previsti dalla Regione Puglia in termini di raccolta differenziata. E’ quanto denuncia l’opposizione in Consiglio comunale.
Una città per cambiare: «Nei giorni scorsi, è giunta notizia dell’estensione dell’orario di pagamento dalle 8.30 alle 20.30, con annesso aumento della tariffa da 50 centesimi a 1 euro, in tutte le zone della città. Ma non è l’unico aumento di cui sono destinatari i cittadini: per i prossimi mesi è previsto un incremento nel costo della bolletta Tari. L’ammanco dichiarato dal civico ente ammonta a 2 milioni e 400 mila euro, a parziale copertura del quale sarà utilizzato il bonus ristori covid che, invece di essere destinato alle imprese in difficoltà, servirà a coprire i buchi di bilancio fatti dalla gestione inefficiente dell’amministrazione Melucci. Inefficenza che non si esaurisce esclusivamente all’aspetto finanziario ma denota anche la carenza del servizio di raccolta differenziata. Infatti, a causa del mancato raggiungimento degli obiettivi minimi imposti dalla Regione Puglia, non potremo beneficiare dell’ecobonus, in totale controtendenza rispetto alle dichiarazioni propagandistiche del sindaco Melucci, secondo il quale “smaltire meno rifiuti, gestendo correttamente quel che rimane, significa alleggerire il territorio dalla nostra impronta ecologica e risparmiare risorse importanti”. Alla luce di quanto sta accadendo, potremmo riassumere le ultime discutibili scelte della giunta con poche semplici parole: Melucci spende e i tarantini pagano».
Giampaolo Vietri (Fratelli d’Italia): «Due milioni e quattrocentomila euro di costi in più certificati dall’Agenzia Regionale sul servizio rifiuti del Comune di Taranto che pagheranno i cittadini. Il nuovo piano della differenziata del Comune oltre a rendere un servizio inefficiente risulta ancora più oneroso, nonostante il sindaco avesse affermato che questo piano della differenziata avrebbe ridotto il costo della Tari a carico dei contribuenti. Ed invece Melucci è contraddetto dai numeri: 44 milioni e settecentomila euro, esorbitanti appunto, che i cittadini sono costretti a versare nelle casse comunali, nonostante la Tari fosse già alle stelle. Ma continua a salire ancora e così questi ulteriori maggiori costi assorbiranno anche il ristoro del fondo covid Tari previsto nel decreto sostegno per attenuare l’impatto finanziario sulle categorie interessate dalle chiusure obbligatorie e dalle restrizioni nell’esercizio delle proprie attività. Queste risorse del governo, quasi due milioni, non saranno neanche percepite dai tarantini perché la riduzione che apporteranno sarà vanificata dai maggiori costi che saranno addirittura superiori ai ristori. Eppure, in fase di approvazione del nuovo piano della differenziata, il sindaco aveva declamato che l’Amiu sarebbe diventata azienda leader nel settore dell’economia circolare, che la differenziata porta a porta sarebbe stata estesa entro il 2020 su tutto il territorio nazionale e che al 31 dicembre scorso si sarebbe raggiunto il 50% di raccolta differenziata di qualità oltre che di quantità. Nulla di tutto ciò si è avverato, tant’è che il Comune di Taranto non ha ricevuto neanche il bonus sull’ecotassa dalla regione, non avendo raggiunto gli obbiettivi minimi di differenziata previsti. Tanta improvvisazione ed incompetenza che pagheranno i tarantini già vessati dall’Imu al massimo, dall’addizionale comunale all’Irpef al massimo ed ora ci mancavano questi maggiori costi sul servizio rifiuti che seguono di qualche giorno i provvedimenti vessatori e folli assunti dalla giunta comunale sull’estensione delle aree soggette a parcheggio a pagamento e sul pagamento del parcheggio anche nelle ore pomeridiane. Tutte scelte politiche assunte dall’amministrazione Melucci che invece ha dirottato risorse per consulenze esterne, staffisti, feste e festicciole».

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